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STATI UNITIL'emoji più utilizzata rimane quella che ride con le lacrime

15.07.21 - 17:18
È la conclusione a cui è giunta l'azienda Adobe, che ha analizzato il comportamento degli utenti.
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L'emoji più utilizzata rimane quella che ride con le lacrime
È la conclusione a cui è giunta l'azienda Adobe, che ha analizzato il comportamento degli utenti.
Negli anni le simpatiche faccine si sono conquistate un grande spazio nelle conversazioni via messaggi. C'è anche chi preferisce inviare un'emoji che parlare di persona.

NEW YORK - Sabato torna la giornata mondiale delle emoji (ebbene sì, anche loro ne hanno una), le simpatiche faccine che intasano le chat, ma che ci aiutano ad esternare meglio le emozioni nei messaggi di testo. Le utilizziamo tutti i giorni, e ormai sono parte integrante della comunicazione online. Ma qual è la più utilizzata nel 2021? La risposta arriva da Adobe, che oggi ha pubblicato un report basandosi su un campione di 7'000 persone provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Giappone, Australia e Corea del Sud. 

Classifica - Dai risultati è emerso che l'emoji più utilizzata è quella che ride con le lacrime (non sempre compresa dalle persone più in là con gli anni, che a volte la scambiano per una faccina triste). A seguire quella con il pollice alzato (utilizzata molto spesso per mettere fine alla conversazione, e molto odiata da chi la riceve), quella a cuore, il bacino e l'emoji triste con una lacrima. Il primo posto viene confermato anche dal sito emojitracker, che traccia in tempo reale le emoji utilizzate su Twitter. 

Nella classifica delle categorie al primo posto risultano le emoji legate alle emozioni, seguite da quelle relazionali. Al terzo posto quelle legate al cibo e bevande, poi animali e natura e infine gli oggetti. 

Adobe ha indagato anche altri comportamenti degli utenti. L'emoji che ci fa sembrare più simpatici e gradevoli agli occhi degli altri è la faccina che manda un bacino, mentre quelle che bisognerebbe evitare di inviare se si vuole fare colpo sono quelle della melanzana e quella della pesca. Il 63% del campione appartenente alla Generazione Z ha dichiarato di utilizzare alcune emoji con un significato differente da quello per cui sono state pensate (sempre la melanzana in primis). 

Più della metà delle persone intervistate ha dichiarato anche che le emoji hanno avuto un impatto positivo sulla propria salute mentale. Inoltre il 67% ha dichiarato che chi usa le emoji risulta più amichevole, più divertente e più cool. 

E le emoji sono arrivate anche nell'ambiente lavorativo. Al 66% degli intervistati piace infatti quando vengono utilizzate anche sul posto di lavoro. 

Funzione sociale - Negli anni le emoji si sono evolute: qualcuna è scomparsa perché inappropriata (come la pistola), altre erano troppo ambigue e sono state modificate. Ma molte sono state aggiunte, per coprire un'ancora più vasta gamma di emozioni e offrire una maggiore inclusività.

Nei messaggi di tutti i giorni aiutano gli interlocutori ad esprimere in modo diretto il proprio stato d'animo, o semplicemente a mettere un po' di colore nel testo in un canale digitale dove mancano gli elementi di una conversazione dal vivo (il tono di voce, i gesti, le espressioni del volto,...). Le emoji servono proprio a sopperire a questa mancanza "fisica", e per questo sono tanto amate.

A volte è sufficiente inviare un cuoricino per far sapere ad una persona che la stiamo pensando, senza aggiungere nessuna parola (vietato però rispondere con il pollice alzato!). Un linguaggio empatico internazionale, che supera anche le barriere linguistiche, anche se per evidenti motivi non può essere considerato una lingua. 

E le emoji aiutano anche a guidare la conversazione, riuscendo anche a toglierci dall'imbarazzo. Concludere un discorso con un'emoji risulta decisamente più simpatico (e guai a mettere il punto finale ai messaggi. Ma questo è un altro discorso). Il 51% degli intervistati ha infatti dichiarato ci sentirsi più a suo agio nell'esprimersi attraverso le emoji che di persona, mentre la cifra sale al 55% se confrontato con le conversazioni telefoniche. 

Storia - Le prime emoji sono state create nel 1997 dall'operatore telefonico giapponese SoftBank. L'azienda convinse poi Apple ad inserire la tastiera emoji nell'iPhone, e si espansero in tutto il mondo con la quinta versione di iOS del 2011. 

 

 

 

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