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REGNO UNITOUn tweet getta Burger King sulla graticola

09.03.21 - 18:00
Lo scivolone social ha costretto il colosso dei fast food a spiegarsi e a scusarsi
Depositphotos (foto d'archivio)
Un tweet getta Burger King sulla graticola
Lo scivolone social ha costretto il colosso dei fast food a spiegarsi e a scusarsi

LONDRA - «Il posto delle donne è in cucina». No, non si tratta di un vecchio stereotipo dello scorso secolo ma dell'infelice scivolone messo a segno ieri, 8 di marzo, da Burger King nel Regno Unito. Uno scivolone "social", cinguettato su Twitter in occasione della giornata internazionale della donna.

Le intenzioni della famosa catena non rispecchiano quelli che invece sono stati i risultati della grossolana operazione di marketing, che voleva lanciare una nuova iniziativa con l'obiettivo di aumentare il numero di donne impiegate tra le posizioni di capocuoco, oggi ricoperte in larga parte da uomini. L'idea di non includere l'intero contenuto - che avrebbe chiarito il senso del messaggio - nel primo tweet della sequenza però ha scatenato un putiferio.

E Burger King ha riconosciuto l'errore, come scrive il Business Insider citando un portavoce della catena. «Il nostro tweet voleva attirare l'attenzione sul fatto che solo una piccola percentuale di cuochi e capocuochi oggi sono donne. Abbiamo sbagliato a non includere l'intera spiegazione nel nostro tweet iniziale» e «siamo certi che leggendolo nella sua interezza chiunque avrebbe condiviso quello che è il nostro pensiero».

Tweet rimosso
Se in un primo momento, forte delle proprie buone intenzioni, l'idea era quella di lasciare online il tweet - «Perché dovremmo cancellare un tweet che sta attirando l'attenzione sulla grande mancanza di rappresentanza femminile all'interno della nostra industria», aveva risposto direttamente sulla piattaforma -, i social media manager di Burger King si sono poi visti costretti a capitolare e a rimuoverlo a causa dei commenti "corrosivi" che una parte degli utenti ha riservato al colosso dei fast food. Anche perché, ed è qui - almeno in termini di management social - che sta l'errore, buona parte dell'utenza non è mai andata oltre il primo tweet.

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