Cerca e trova immobili

ITALIADraghi apre sul salario minimo: «Ma basta ultimatum»

12.07.22 - 21:11
Il premier ha provato a ricucire lo strappo con i 5 stelle, ma l'ipotesi di sfiducia al Governo non è affatto sfumata.
Keystone
Fonte ats ans
Draghi apre sul salario minimo: «Ma basta ultimatum»
Il premier ha provato a ricucire lo strappo con i 5 stelle, ma l'ipotesi di sfiducia al Governo non è affatto sfumata.

ROMA - Il premier italiano Mario Draghi è disposto ad aprire ai Cinque stelle sul salario minimo, rilanciando il patto sociale con i sindacati e aggiungendovi un nuovo decreto entro fine mese per far fronte alle «urgenze» sociali ed economiche del Paese. Tuttavia, ha avvertito: il governo esiste per poter lavorare, «con gli ultimatum perde il suo senso».

L'occasione per fare il punto sulle tensioni nella maggioranza e sulla tenuta dell'esecutivo è stata una conferenza convocata dopo l'attesissimo incontro con i sindacati. L'ipotesi che i pentastellati giovedì escano dall'Aula del Senato quando sarà votata la fiducia in merito al decreto legge sugli aiuti, agita lo spettro della crisi di governo. E il presidente del Consiglio, alla domanda se sia pronto a ripresentarsi alle Camere, nel caso dell'uscita del Movimento, per verificare se sussista ancora una maggioranza, ha risposto: «Chiedete al presidente Mattarella, io ho già detto che per me non c'è un governo senza 5s e non c'è un governo Draghi altro che l'attuale».

L'estrema sintesi del ragionamento del premier è questa: «Se il governo riesce a lavorare si va avanti, altrimenti no». Per ora, ha chiarito, l'esecutivo «ha affrontato abbastanza bene questa situazione di fibrillazione» perché «continua a lavorare». Poi ha lanciato un messaggio chiaro, che sembra rivolto anche alla Lega: «Parlo a tanti altri che dicono che a settembre faranno sfracelli, che minacciano cose terribili. Il governo non lavora con gli ultimatum. Se si ha la sensazione che sia una sofferenza stare in questo governo, bisogna essere chiari».

La risposta di Matteo Salvini non è tardata: «Da un anno e mezzo siamo responsabili e leali. Io lascio agli altri gli strappi. Noi non mandiamo le letterine di Babbo Natale come qualcuno aspettando che succeda qualcosa».

L'ipotesi che giovedì i Cinque stelle optino per il non voto sulla fiducia a Palazzo Madama non è affatto sfumata, anzi. Draghi ha scelto di non sbilanciarsi su cosa farà in questo caso. Ma è possibile che l'argomento sia stato affrontato con Enrico Letta (Pd), che il capo del governo ha visto nel pomeriggio a Palazzo Chigi.

Il segretario del Pd riunirà la congiunta dei parlamentari dem. E sempre nella stessa giornata, ma alle 8.30 del mattino, è convocato anche un Consiglio nazionale del M5s in cui Giuseppe Conte illustrerà la sua posizione sulle misure annunciate da Draghi. Il ruolo che 'l'avvocato del popolo' giocherà all'interno del Movimento, a forte rischio spaccatura, sarà fondamentale.

Le parole di Draghi sul documento in nove punti presentato da Conte aprono al M5s: «Molti i punti di convergenza» con l'agenda di governo. Sul salario minimo, uno dei cavalli di battaglia del Movimento, il premier ha spiegato che intende muoversi sulla scia della direttiva approvata oggi a livello europeo. Un annuncio che non è passato inosservato in ambienti pentastellati.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

seo56 1 anno fa su tio
Ma basta dare spazio ai 5 Stalle!!!

Robi57 1 anno fa su tio
Risposta a seo56
Stalle? Vuol essere una battuta?
NOTIZIE PIÙ LETTE