Dragan Djilas parla di voti senza documenti di identità, di schede inserite nell'urna per conto di altri e così via
BELGRADO - Numerose irregolarità nel voto odierno in Serbia sono state denunciate da Dragan Djilas, capo del Partito della libertà e giustizia (Ssp) e uno dei leader del principale cartello dell'opposizione che partecipa alle elezioni generali di oggi - 'Uniti per la vittoria della Serbia'.
Parlando al seggio dopo aver votato a Belgrado, Djilas ha detto di avere notizia di voti senza documenti di identità, di schede votate per altri, di persone che votano in altri seggi e non nei propri.
Il leader dell'opposizione ha al tempo stesso contestato il ministro dell'interno Aleksandar Vulin che, a suo dire, avrebbe avvicinato il suo nome (di Djilas) a quello di teppisti della tifoseria del Partizan (squadra di calcio di Belgrado) indicati come possibili autori di incidenti e intemperanze oggi ai seggi elettorali.
Djilas ha parlato di calunnie e provocazioni da parte del ministro, affermando di aver informato di tali circostanze i rappresentanti delle missioni internazionali in Serbia. A differenza delle parlamentari del giugno 2020, boicottate per protesta contro l'«autoritarismo» del presidente Aleksandar Vucic, le forze di opposizione partecipano al triplice voto odierno in Serbia - parlamentari anticipate, presidenziali e amministrative in 14 Comuni compresa Belgrado.
Ciò grazie a un accordo raggiunto nei mesi scorsi in un dialogo col governo mediato dal Parlamento europeo, che ha consentito un miglioramento in senso democratico della legge e dell'intero processo elettorale, con maggiori garanzie e spazio all'opposizione su media e organi di monitoraggio.