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STATI UNITIDonald Trump rimane, nonostante tutto, il nome di punta dei Repubblicani

16.02.21 - 18:00
Nella base del partito cresce il sostegno verso l'ex presidente, che alle primarie del 2024 sarebbe il favorito.
keystone-sda.ch (Greg Lovett)
Donald Trump rimane, nonostante tutto, il nome di punta dei Repubblicani
Nella base del partito cresce il sostegno verso l'ex presidente, che alle primarie del 2024 sarebbe il favorito.
Intanto un nuovo guaio per il tycoon: la causa intentata contro di lui dalla NAACP per violazione del Ku Klux Klan Act.

WASHINGTON - Per gli elettori repubblicani Donald Trump continua a essere l'uomo giusto per riportare al successo il Grand Old Party.

Lo attesta l'ultima rilevazione targata Politico/Morning Consult, condotta nei giorni successivi al processo per impeachment al Senato e che ha visto l'assoluzione dell'ex presidente degli Stati Uniti dall'accusa di aver incitato l'assalto al Campidoglio dello scorso 6 gennaio.

Ruolo centrale anche in futuro - Il 59% di chi vota i Repubblicani ritiene che Trump debba svolgere un ruolo di primissimo piano anche in futuro. La crescita rispetto a una precedente rilevazione è del 9%. La sua approvazione tra gli elettori aumenta di pari passo e raggiunge l'81%. La base sta lanciando una serie di segnali che dovrebbero far riflettere i vertici repubblicani che, a partire dal leader della minoranza al Senato Mitch McConnell, stanno cercando di minimizzare l'impatto del tycoon sul futuro del partito.

La responsabilità dei fatti del 6 gennaio - L'attribuire la responsabilità morale dell'assalto a Capitol Hill dovrebbe screditare Trump agli occhi dei suoi sostenitori, ma sta accadendo fino a un certo punto: l'analisi indica che il 43% dei repubblicani interpellati afferma che i dimostranti del 6 gennaio erano sostenitori dell'allora inquilino della Casa Bianca, ma c'è un 29% che sostiene che si trattava invece di oppositori sotto mentite spoglie. La rimanente percentuale dei votanti non sa decidere tra le due posizioni. Non è un caso, quindi, che la percentuale di chi punta il dito su Trump per i fatti dell'Epifania sia in calo.

I rivali sono staccatissimi - Un altro dato che merita attenzione è quello dell'approvazione dei possibili rivali di Trump alle primarie del 2024. Il vicepresidente uscente Mike Pence raccoglie il 12% dei consensi e solo Nikki Haley e Donald Trump Jr. superano il 6%. Tutti gli altri potenziali sfidanti (Marco Rubio, Tom Cotton, Mitt Romney, Kristi Noem, Larry Hogan, Josh Hawley, Ted Cruz, Tim Scott e Rick Scott) si fermano sotto al 5%.

La causa della NAACP - Prima di pensare al voto del 2024, però, Trump dovrà affrontare un certo numero di cause legali. L'ultima a essere annunciata è quella presentata contro di lui e il suo legale Rudy Giuliani dalla National Association for the Advancement of Colored People (NAACP), una delle principali associazioni per la difesa dei diritti civili statunitensi, dal deputato del Mississippi Bennie Thomson e dallo studio legale Cohen Milstein Sellers & Toll. Il documento, presentato oggi presso la Corte distrettuale federale del Distretto di Columbia, ipotizza che Trump e Giuliani abbiano cospirato, insieme alle organizzazioni suprematiste bianche dei Proud Boys e degli Oath Keepers, per prendere d'assalto il Congresso e impedire la certificazione dei risultati delle elezioni 2020. 

La causa fa riferimento a una presunta violazione, si legge sempre su Politico, del Ku Klux Klan Act, che fu ideato per proteggere da atti violenti dei suprematisti bianchi sia gli afroamericani precedentemente schiavizzati che i legislatori del Congresso. Nei prossimi giorni altri due deputati democratici, Bonnie Watson Coleman e Hank Johnson, si dovrebbero unire alla causa come querelanti.

C'è poi la commissione d'inchiesta sul 6 gennaio, preannunciata dalla Speaker della Camera Nancy Pelosi e che, come annunciato dalla portavoce Jen Psaki, avrà il sostegno della Casa Bianca.

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