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CINAHong Kong, espulsi quattro deputati: si dimette tutta l'opposizione

11.11.20 - 11:45
Sono stati bollati da Pechino come un pericolo per la sicurezza nazionale.
Keystone
La capa esecutiva di Hong Kong, Carrie Lam
La capa esecutiva di Hong Kong, Carrie Lam
Fonte Ats
Hong Kong, espulsi quattro deputati: si dimette tutta l'opposizione
Sono stati bollati da Pechino come un pericolo per la sicurezza nazionale.
Lo sviluppo è visto dai critici come un ulteriore passo verso lo smantellamento dell'autonomia e della democrazia nel territorio.

HONG KONG - Quattro deputati del fronte pro democrazia di Hong Kong sono stati espulsi dal parlamento locale con effetto immediato. La decisione arriva in seguito alla decisione di Pechino di permettere al governo locale di esautorare i membri del legislativo che vengano considerati un pericolo per la sicurezza nazionale. 

«Coloro che promuovono o sostengono l'indipendenza di Hong Kong e rifiutano di ammettere l'esercizio della sovranità della Cina sulla città sono considerati non conformi al requisito di giurare fedeltà alla Regione amministrativa speciale», ha stabilito il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo. I quatto deputati espulsi sono Dennis Kwok Wing-hang, Alvin Yeung Ngok-kiu, Kwok Ka-ki e Kenneth Leung Kai-cheong.

«Tutti coloro che hanno fatto appello alle forze straniere o d'oltremare per interferire con gli affari di Hong Kong e tutti coloro che si sono impegnati in comportamenti che mettono in pericolo la sicurezza nazionale non sono in condizioni di soddisfare il requisito di lealtà», si legge nelle nuove disposizioni di Pechino, che sono viste dagli oppositori come un ulteriore affronto alla democrazia e all'autonomia della regione.

La governatrice: Ha deciso Pechino - La capa esecutiva di Hong Kong, Carrie Lam, ha dal canto suo sostenuto che la decisione in merito all'espulsione è stata del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo. Il suo esecutivo si sarebbe limitato ad annunciarla.

In una conferenza stampa, Lam ha aggiunto che la sua amministrazione aveva chiesto solo un consiglio a Pechino, dato che ai quattro deputati era stato vietato di candidarsi alle elezioni politiche di settembre, rimanendo però nel parlamentino (LegCo) a causa del posticipo di almeno un anno del voto per evitare i rischi legati alla nuova ondata di Covid-19 nella città.

Lam ha aggiunto che c'erano dubbi sul fatto che Kwok Ka-ki, Alvin Yeung, Dennis Kwok e Kenneth Leung potessero svolgere i doveri di deputato. «Avevamo bisogno di trovare una via d'uscita, per così dire, e non potevamo permettere ai componenti del Consiglio legislativo che sono stati giudicati in conformità con la legge di non soddisfare requisiti e prerequisiti per farne parte di continuare a operare nel Consiglio legislativo», ha spiegato Lam.

Tutta l'opposizione si dimette - L'espulsione dei quattro è maturata dopo che 19 deputati del fronte pandemocratico hanno minacciato lunedì di dimettersi «in massa» qualora i colleghi, in base alle anticipazioni di stampa, fossero stati cacciati dalla LegCo, il parlamentino locale, dal responso del Comitato permanente.

E le dimissioni di massa, in effetti, arriveranno a breve. Dopo l'espulsione dei quattro rappresentanti del Partito civico, tutti i deputati pro democrazia del LegCo hanno infatti annunciato che presenteranno le dimissioni.

 

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