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MONDOAustralia e Stati Uniti fanno fronte comune contro la Cina

30.07.20 - 10:23
I due paesi puntano a contrastare l'espansione militare cinese nella regione Indo-Pacifica
Keystone
Forze statunitensi nel Mar cinese meridionale, a inizio luglio.
Forze statunitensi nel Mar cinese meridionale, a inizio luglio.
Fonte ats ans
Australia e Stati Uniti fanno fronte comune contro la Cina
I due paesi puntano a contrastare l'espansione militare cinese nella regione Indo-Pacifica

SYDNEY - Australia e Stati Uniti hanno concordato un quadro di cooperazione di difesa, dal contenuto riservato, per contrastare l'espansione militare della Cina nella regione dell'Indo-Pacifico, ponendo il porto settentrionale di Darwin al centro dei futuri piani militari congiunti e stabilendo fra l'altro una nuova «riserva strategica» di carburante nell'area portuale.

Il memorandum riservato - riferisce oggi il quotidiano "The Australian" - è stato concordato nei giorni scorsi a Washington durante le consultazioni bilaterali annuali Ausmin, fra le ministre australiane degli esteri Marise Payne e della difesa Linda Reynolds con le controparti Mike Pompeo e Mark Esper che si sono concentrate sulla crescente minaccia regionale costituita dalla Cina.

L'accordo prevede la formazione di un nuovo team bilaterale per coordinare le decisioni su operazioni congiunte e sul dispiegamento di materiali militari e personale attraverso la regione dell'Indo-Pacifico. La collaborazione si estende alla lotta contro campagne di disinformazione sponsorizzate da Stati, attraverso un gruppo di lavoro congiunto e prevede inoltre supporto ai partner regionali per ridurre i rischi di nuove pandemie diffuse dai "mercati umidi" di carne di animali selvatici.

La dichiarazione congiunta dei colloqui Ausmin sostiene che le rivendicazioni marittime della Cina in un'area contestata del Mar cinese meridionale, dove ha occupato e militarizzato diversi isolotti e atolli, «non sono valide nel diritto internazionale».

L'Australia tuttavia non ha ceduto del tutto alle pressioni di Washington, escludendo di partecipare a esercitazioni entro le 12 miglia nautiche dagli isolotti contestati, in parte per evitare di infiammare le tensioni con la Cina, suo maggiore partner commerciale. Durante i colloqui la ministra degli esteri Payne ha sottolineato che l'Australia «non ha intenzione di danneggiare» le importanti relazioni con Pechino.

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COMMENTI
 

mmoroni 3 anni fa su tio
Ma come producono in Cina? Tanti lo sanno ma stranamente non se lo ricordano. Questo non viene mai ricordato alla popolazione.... forse perchè la politica Svizzera / Europea ha paura addirittura delle reazioni verbali cinesi.... questo per me è un nuovo tipo di guerra combattuto senza armi, ma molto più pericoloso.

miba 3 anni fa su tio
Lo sapevi che la Cina investe sul commercio e sui mercati mentre invece i guerrafondai USA investono sugli armamenti? Poi ti meravigli ancora? :)

Marta 3 anni fa su tio
Basta. La Cina va contrastata. Su troppi fronti ci sta soggiogando: il bel regalo del Covid ; il 5G ; ...e l'elenco degli oggetti made in RPC che ci troviamo in casa è infinito. Tra poco saremo dipendenti anche nell'acquisto di fiammiferi ..come esempio a caso...

miba 3 anni fa su tio
Ecco l'ennesimo segnale che gli USA perdono pezzi della loro egemonia e del loro controllo sul mondo.... Ora devono necessariamente ricorrere a partnership/collaborazioni perché le loro spese militari non sono più sostenibili. Penso che nel prossimo futuro ne vedremo delle belle.... Affare à suivre :)

seo56 3 anni fa su tio
Plauso!
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