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REGNO UNITOÈ l'ora della Brexit: adesso cosa succede?

31.01.20 - 06:00
Dal 1° febbraio scatta un lungo periodo di transizione, durante il quale i negoziatori di Londra e Bruxelles non cesseranno di confrontarsi
keystone-sda.ch / STF (OLIVIER HOSLET)
Dopo un cammino estremamente travagliato la Brexit sta per diventare realtà.
Dopo un cammino estremamente travagliato la Brexit sta per diventare realtà.
È l'ora della Brexit: adesso cosa succede?
Dal 1° febbraio scatta un lungo periodo di transizione, durante il quale i negoziatori di Londra e Bruxelles non cesseranno di confrontarsi

LONDRA - Alla fine il 31 gennaio, data fissata per l'uscita ufficiale del Regno Unito dall'Unione europea, è arrivato.

Da sabato 1° febbraio e fino alla fine del 2020 è previsto un lungo periodo di transizione, nel quale i negoziatori britannici incontreranno quelli di Bruxelles per limare tutti i dettagli dell'accordo e per affrontare di volta in volta le criticità che si presenteranno. Alla testa della task force europea ci sarà sempre il caponegoziatore Michel Barnier. Da lunedì, dopo un weekend di pausa (e con qualche celebrazione), le trattative verranno riprese.

Cosa cambia ora? - Per il momento non ci sono da attendersi grossi cambiamenti. Soprattutto sul fronte della circolazione delle persone. Le norme sulla circolazione dei capitali e delle merci potrebbero essere modificate nei prossimi giorni, quando nuove intese commerciali e doganali potrebbero essere siglate tra Londra e Bruxelles. Al momento vale la rassicurazione pubblicata dal governo dei Paesi Bassi sulla propria pagina istituzionale: «Praticamente non cambierà nulla sia per le imprese che per il pubblico».

Addio all'Ue - La primissima conseguenza sarà l'assenza dei delegati britannici dai lavori della Commissione europea. Il saluto nel corso della seduta di mercoledì, durante la quale il Parlamento ha votato l'accordo di uscita, è stato duplice: da un lato il celebre canto tradizionale scozzese "Auld Lang Syne" intonato da tutta l'aula, dall'altro le bandierine britanniche sventolate dai Brexiteer, Nigel Farage in testa.

Dal primo minuto dopo la mezzanotte del 1° febbraio il Regno Unito sarà un Paese terzo rispetto all'Ue. Non parteciperà più agli organi decisionali, agli uffici e alle agenzie europee, ma tali istituzioni potranno ancora far valere la loro autorità. La Corte di giustizia dell'Unione, ad esempio, continuerà ad avere giurisdizione sul Regno Unito per tutto il periodo di transizione.

Gli accordi - Londra avrà facoltà nei prossimi mesi di concludere accordi internazionali con Paesi terzi e organizzazioni in qualsiasi settore, anche quelli che prima erano di competenza esclusiva dell'Unione europea. A patto che la loro applicazione avvenga con il beneplacito europeo, o autonomamente ma solo al termine della fase transitoria. Che, lo ricordiamo, è durerà fino al 31 dicembre 2020, salvo eventuali proroghe.

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