Parola del portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas, e intanto nel Regno Unito c'è chi pensa al referendum bis
BRUXELLES - Una Brexit senza accordo «è diventata più possibile» dopo che martedì Westminster ha bocciato l'intesa, stiamo «prendendo la questione molto seriamente».
«L'Ue ha fatto un grosso lavoro» per la preparazione per questa evenienza, «ed il vice-segretario generale sta facendo un giro delle capitali per discutere su come procedere con questo lavoro». Così il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas.
Nessuna richiesta di estensione da Londra - «Non abbiamo ricevuto una richiesta di estensione» del periodo di permanenza nell'Ue «da parte del Regno Unito», ha continuato Schinas. «Se arriverà, saranno i 27 a decidere» e Londra «dovrà motivare le ragioni della sua richiesta».
Barnier: «Se sposteranno i paletti, noi li seguiremo» - «Se il Regno Unito sposterà i suoi paletti» per la costruzione della relazione futura con i 27, «anche noi faremo altrettanto».
Lo ha detto il capo negoziatore dell'Ue per la Brexit Michel Barnier, oggi al Parlamento portoghese, a Lisbona, ricordando che le linee rosse tracciate da Londra nei mesi scorsi per la partnership dopo il divorzio hanno «chiuso la porta» a scenari più ampi.
E intanto fra i Tory si pensa al referendum bis - Un drappello di deputati conservatori filo-Ue, dissidenti dalla linea della premier Theresa May, ha annunciato oggi la costituzione di un comitato deciso a far campagna per un secondo referendum sulla Brexit. Il coordinamento è guidato dall'ex sottosegretario Philip Lee e la campagna è stata ribattezzata 'Right Vote'.
Al momento il totale degli aderenti è limitato, ma Lee si è detto convinto che il numero dei parlamentari Tory favorevoli a una ripetizione del voto referendario stia «crescendo rapidamente».
Questa ipotesi resta peraltro al momento problematica, visto che la contrarietà della May - al cui governo è stata appena rinnovata la fiducia - rappresenta un ostacolo quasi insuperabile per l'iter parlamentare necessario in teoria a convocarlo.
Tanto più che anche il sostegno dell'opposizione laburista è per ora limitata a un centinaio di deputati e non ha al momento il placet ufficiale del leader Jeremy Corbyn.