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REGNO UNITOL'impronta del Bitcoin sul clima: le critiche a Tesla

23.02.21 - 15:23
L'investimento di Tesla ha fatto parlare molto delle criptovalute, nel bene e nel male
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L'impronta del Bitcoin sul clima: le critiche a Tesla
L'investimento di Tesla ha fatto parlare molto delle criptovalute, nel bene e nel male
In particolare, preoccupa l'impatto ambientale dell'attività di "mining"

CAMBRIDGE - I Bitcoin, e le criptovalute in generale, sono recentemente sulla bocca di tutti.

Oltre ad aver raggiunto la quotazione record di oltre 58'000 dollari, infatti, i bitcoin sono stati croce e delizia (in ordine inverso) per l'imprenditore Elon Musk, a capo di Tesla, azienda che ha investito 1,5 miliardi proprio sulla moneta virtuale.

Un guadagno impressionante, seguito da una forte perdita (i bitcoin sono calati del 14% a 47,255 dollari, in un giorno), che hanno però sottolineato ancora una volta il pericolo di questa valuta: la volatilità. Infatti, si tratta di una moneta decisamente troppo ballerina, con una volatilità «cinque volte superiore rispetto a quella dell'oro», secondo l'analista Nikolas Panigirtzoglou.

Ma come ha sottolineato la prima donna a guidare il Tesoro americano, Janet Yellen, non è il suo unico problema: «la quantità di energia che viene consumata nel processare le transazioni è sconcertante» ha affermato la 74enne in una conferenza organizzata dal New York Times. 

«Consuma quanto l'Argentina, e più della Svizzera» - Infatti, a farsi largo tra le notizie, sta prendendo sempre più piede la voce dell'insostenibilità dei Bitcoin, in un periodo storico dove l'impatto ambientale sta diventando uno dei criteri principali di tutti gli investimenti.

Lionel Laurent, giornalista di Bloomberg, l'ha definita «una moneta virtuale che ha un'impronta di carbonio più che reale». I Bitcoin sono «affamati di energia» e usano più elettricità all'anno dell'intera Argentina - anche più della Svizzera - secondo un'analisi dell'Università di Cambridge, che monitora il consumo della moneta in tempo reale.

In particolare, a consumare circa 120 terawatt-ora all'anno, è l'attività di mining: che permette di generare i Bitcoin verificandone le transazioni. 

Secondo Michel Rauchs, ricercatore presso il Cambridge Centre for Alternative Finance, è «in base a come è progettato che il Bitcoin consuma così tanta elettricità», «questo non è qualcosa che cambierà in futuro, a meno che il valore del Bitcoin non scenda significativamente» ha detto l'esperto al portale The Verge.

Le critiche a Tesla - Secondo diversi esperti, tra cui John Quiggin, economista dell'università del Queensland, l'investimento di Tesla si scontra duramente con la precedente posizione a favore dell'ambiente dell'azienda di auto elettriche.

«Elon Musk rischia di buttare via un sacco di lavoro effettuato per promuovere la transizione energetica», ha detto poi David Gerard, esperto di Blockchain, alla Bbc. Inoltre, l'azienda avrebbe ottenuto «1,5 miliardi di dollari in sussidi ambientali nel 2020, finanziati dai contribuenti», per poi spenderne altri «1,5 miliardi nei Bitcoin, una pratica che mette in dubbio il senso stesso del sussidio».

Più nel dettaglio, quando le quotazioni dei bitcoin salgono, aumenta anche il lavoro di "mining", e s'impennano di conseguenza le emissioni di gas serra. Perciò, l'investimento di Tesla andrà a gonfiare parecchio l'impronta di carbonio causata - indirettamente - dalla sua azienda.

È difficile fare previsioni future, ma saranno sicuramente necessarie nuove regolamentazioni e politiche per minimizzare l'impatto climatico del Bitcoin. Poiché senza uno sforzo globale e coordinato, l'uso dell'energia, e le conseguenze sull'ambiente, potrebbero aumentare in modo preoccupante.

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COMMENTI
 

seo56 3 anni fa su tio
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