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MONDOSmartphone: per attivarlo devi leggere 5 ore di condizioni generali

18.01.19 - 16:26
Le condizioni generali che gli utenti sono chiamati ad accettare per attivare dispositivi e applicazioni sono sempre più lunghe e incomprensibili
Keystone
Smartphone: per attivarlo devi leggere 5 ore di condizioni generali
Le condizioni generali che gli utenti sono chiamati ad accettare per attivare dispositivi e applicazioni sono sempre più lunghe e incomprensibili

ZURIGO - Le condizioni generali che gli utenti sono chiamati ad accettare per attivare uno smartphone, un servizio internet o un'applicazione diventano sempre più lunghe e incomprensibili: lo denuncia il periodico consumeristico K-Tipp, che ha calcolato come per mettere in funzione un nuovo Samsung occorra leggere disposizioni contrattuali per 5 ore, ben oltre la lunghezza di un normale romanzo.

Chi compra un nuovo Samsung Galaxy e vuole utilizzarlo, deve accettare le condizioni generali (CG) sia del costruttore sudcoreano, sia di Google (che fornisce il sistema operativo): complessivamente si tratta di 73'000 parole. L'acquirente di un iPhone, grazie al fatto che il dispositivo e il software hanno la stessa origine (Apple) se la cava con 38'000 parole, un numero comunque ben superiore ai 27'000 termini che si trovano nelle pagine di un romanzo quale "Il vecchio e il mare" di Ernest Hemingway.

A chi dovesse obiettare che il testo del celebre scrittore americano non è chilometrico - c'è chi lo descrive come un racconto lungo - può essere fatto presente che aggiungendo le dieci app più usate (Whatsapp, Instagram, Spotify, ecc.) si raggiungono 80'000 parole: l'ampiezza del primo volume della saga di Harry Potter.

In realtà, contrariamente a quanto succede riguardo alle vicende del giovane mago, probabilmente nessuno legge le CG di un telefonino. La federazione delle organizzazioni dei consumatori tedeschi ha per esempio verificato che per visionare le norme del servizio di pagamento Paypal occorre scrollare le pagine per 330 volte. Si parla di un testo di 20'000 parole, raggruppate in mille frasi, la più lunga delle quali presenta 111 termini. La sola lettura implica 80 minuti di tempo. Per questa ragione la centrale tedesca dei consumatori ha citato in giudizio Paypal, chiedendo che rinunci a CG eccessivamente lunghe. In Svizzera stando a K-Tipp non sono noti procedimenti analoghi.

Come noto le condizioni generali servono a commercianti, fabbricanti, banche e assicurazioni per garantirsi vantaggi concreti e per regolare uniformemente i vari rapporti contrattuali. Le conseguenze possono essere grottesche: nel 2017 l'azienda Telecom Purple, per mostrare come i clienti accettino le norme senza fiatare, aveva inserito nei suoi contratti una clausola che imponeva a chi utilizzava la rete wireless gratis durante un festival di impegnarsi a prestare 1000 ore di lavoro di pulizia non retribuito. La disposizione - inserita insieme alle altre - venne accetta da oltre 22'000 persone: un solo individuo si accorse della norma assurda.

Secondo molti esperti le CG troppo lunghe non hanno peraltro alcun effetto dal profilo giuridico: le imprese non possono riferirsi a queste disposizioni in caso di vertenza. «Di regola non si può pretendere dal consumatore che prenda conoscenza di CG molto lunghe", afferma Thomas Probst, professore all'università di Friburgo, citato da K-Tipp. A suo avviso l'onere di lettura deve rimanere in un limite ragionevole: ci si deve aspettare dalle imprese che formulino le norme in modo corto e pregnante.

Secondo Probst una lettura di più di mezz'ora è eccessiva: ma anche sotto questo limite le CG possono essere troppo lunghe. Il professore afferma di non essere personalmente in grado di capire in dieci minuti le condizioni contrattuali: quindi quando firma un contratto afferma di aver ricevuto le CG, ma di non averle lette e accettate.

Per Thomas Kellner, docente all'università di Berna, più le disposizioni sono lunghe e complicate, meno possono essere usate contro i clienti in caso di conflitto. Questo vale anche su internet quando qualcuno spunta una casella confermando di aver letto le CG. Anche stando a Vito Roberto, professore a San Gallo, condizioni generali di diverse decine di pagine in contratti normali non sono da considerare valide.

Va peraltro comunque sempre notato che una cosa è aver ragione, un'altra è ottenerla. Una vertenza contro una grande azienda presenta oneri che il normale consumatore può avere difficoltà a sopportare.

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