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GUERRA IN UCRAINA«Mosca non va sottovalutata», e su Bakhmut la Nato è "pessimista"

08.03.23 - 21:10
Secondo il segretario Jens Stoltenberg, la città potrebbe infatti «cadere presto»
keystone-sda.ch / STR (Libkos)
Fonte ats
«Mosca non va sottovalutata», e su Bakhmut la Nato è "pessimista"
Secondo il segretario Jens Stoltenberg, la città potrebbe infatti «cadere presto»

Di vertice in vertice gli avvertimenti sono sempre gli stessi: l'Ucraina sta vivendo settimane cruciali per l'esito della guerra. I russi spingono, apparentemente incuranti delle enormi perdite che stanno subendo. E mentre i mercenari della Wagner annunciano di aver conquistato la parte orientale di Bakhmut, la fortezza del Donetsk, a Stoccolma i ministri della difesa Ue s'incontrano per discutere come poter fornire a Kiev quel «milione» di munizioni d'artiglieria da 155mm essenziali per reggere lo scontro «d'attrito».

Anche il capo della Nato, Jens Stoltenberg, ha preso parte al consiglio informale - format inedito - e ha portato un messaggio non proprio conciliante: Bakhmut potrebbe «cadere presto».

Va detto che il segretario generale ha subito smorzato il colpo, sottolineando che la capitolazione della cittadina-simbolo della resistenza ucraina nel Donbass non va letta come «una svolta particolare» nell'andamento del conflitto - benché il presidente ucraino Volodymyr Zelensky vada dicendo il contrario - ma semmai un cupo reminder che la Russia «non va sottovalutata». Morale. Siano rinnovati gli sforzi per sostenere l'Ucraina nella sua lotta contro il disegno neoimperiale del Cremlino.

Il ministro della difesa ucraino Oleksii Reznikov ha illustrato per l'ennesima volta le esigenze delle forze armate. Ovvero «sistemi antimissilistici, veicoli di fanteria da combattimento e altri carri armati come i Leopard», così da mettere in campo quel «pugno di ferro» necessario per la «controffensiva». Ma non solo. A Kiev, ha detto, servono «munizioni munizioni munizioni». Gli alleati lo sanno. Tant'è che l'Ue sta lavorando a un piano apposito: l'incognita sono i tempi.

Qui serve una parentesi. Da un lato, infatti, c'è l'Ucraina e i suoi morti giornalieri, dall'altro l'Unione Europea, con i suoi arabeschi burocratici ma pure i suoi legittimi interessi geostrategici. L'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ai ministri ha illustrato il piano della Commissione per trovare la quadratura del cerchio: aiutare l'Ucraina e, al contempo, sostenere il proprio settore della difesa - cioè l'industria bellica - anestetizzato da troppi anni di pace. La strategia «in tre fasi» - da prendere in toto, non si può «spacchettare» - prevede donazioni «immediate» di munizioni all'Ucraina, con rimborso attraverso lo European Peace Facility (Epf), pari a un miliardo di euro; appalti congiunti gestiti dall'Agenzia per la Difesa Europea (Eda) per aggregare la domanda e innescare la produzione delle imprese blustellate, così da rimpinguare i magazzini europei e al contempo soddisfare le esigenze ucraine (e sul piatto ci sarebbe un altro miliardo dell'Epf); investimenti sul medio periodo attraverso vari fondi e strumenti Ue per rinforzare la capacità produttiva della suddetta industria bellica, troppo anemica al momento per gestire un cambio di paradigma così repentino.

Il piano sembra aver incassato l'ok di massima dei ministri ma è chiaro che un passo tanto complesso dovrà avere il via libera dei leader al Consiglio Europeo di fine marzo. Restano da sanare le posizioni di chi ha come priorità il fornire le munizioni all'Ucraina, comprando 'chiavi in mano' ad esempio dagli Usa, e chi invece vuole tenere i quattrini in casa, creando posti di lavoro in Europa (e pare che la tendenza sia questa). L'incognita, come si diceva prima, sono i tempi: le forze ucraine comunicano di aver respinto più di 100 attacchi nemici nella regione di Donetsk nelle ultime 24 ore. Stoltenberg ha però indicato che presto la Nato darà «nuove linee guida sulle scorte» rendendo di fatto possibile il piano Ue - cioè svuotare i magazzini sapendo di poterli riempire in tempi brevi.

L'industria bellica europea deve entrare «in modalità di guerra», ha avvertito lo zar del mercato unico Thierry Breton. Gli 007 Usa sono certi che Vladimir Putin creda ancora di poter piegare l'Ucraina: la pace si allontana sempre di più dall'orizzonte.

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COMMENTI
 

Tiki8855 1 anno fa su tio
Non sarà di certo questo nuovo folle piano occidentale a fermare l'avanzata russa..

SteveC 1 anno fa su tio
Ma se la Russia è davvero sta grande potenza perché non ha ancora fatto tabula rasa in Ucraina?

medioman 1 anno fa su tio
Risposta a SteveC
Vuole risparmiare i civili…..

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a SteveC
-SteveC- una volta per le campagne di guerra venivano sempre utilizzate le armi più letali per schiacciare i nemici, ora ovviamente le armi sono talmente micidiali che se avessero fatto tabula rasa di tutta l'EU in meno di 60 secondi come ne sono capaci, i pochi ancora vivi qui e nel resto dell'UE sarebbero intenti a cacciare scarafaggi e acqua per nutrirsi nei pochi posti non troppo contaminati.

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a falco8
inoltre dubito che gli US per paura di fare la stessa fine avrebbero risposto.

Mat78 1 anno fa su tio
Risposta a medioman
Se è una battuta non fa proprio ridere.

Al4black 1 anno fa su tio
La situazione narrata è molto complessa e…la cosa peggiore, come molti osservano, e che nessuna delle parti maggiormente coinvolte, sottolineo nessuna ed intendo tuttti, Ucraina, Russia, Europa, Usa, Cina, India, Svizzera….si sta veramente attivando x fare detonare la Pace. In tutto ciò il grosso del problema, non dovrebbero essere gli aspetti economici, logistici e strategici a contare, ma…il disastro umanitario, che si tende sempre a lasciare sottotraccia. 🙄

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Al4black
L'armistizio c'era, la pace c'era ed indovina un po' chi l'ha violata? Onestamente non vedo come possa qualsiasi nazione portare ad un raffreddamento del conflitto, salvo colpi di scena che facciano crollare una delle due parti.

medioman 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Zelensky?

Dex 1 anno fa su tio
Diversi hanno sottovalutato la Russia. Speriamo di non fare lo stesso errore.

italo luigi 1 anno fa su tio
La vedo dura perché la Russia è troppo grande e forte....però tutto è possibile. Serve una pace politica.

Tocqueville Alexis de 1 anno fa su tio
Risposta a italo luigi
La Russia è talmente grande e forte che da maggio 2022 non ha ancora occupato Bakhmut...

Tiki8855 1 anno fa su tio
Risposta a Tocqueville Alexis de
L'appetito vien mangiando...

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a Tocqueville Alexis de
-Toque- 'gnora-nt.e, non sono mica gli irakeni di fronte. stesse teste dure come gli avversari e sono tutte città estese di dimensioni non indifferenti. è la guerra la più complessa e difficile.

Ahimè 1 anno fa su tio
Questi non conoscono le parole trattative di pace!!! Parlano solo di armi e guerra. Avanti ad ascoltare l'America che vuole solo la guerra. Le richieste di Putin sono chiare dall'inizio, da anni, non fate finta che siamo tutti ignoranti.

bic66 1 anno fa su tio
Risposta a Ahimè
Le richieste di Putin sono irrealistiche. Come se l’Italia invadesse la svizzera e per far pace chiede l’annessione di Ticino, val Poschiavo e Bregaglia. Anche se una delle tre zone volesse la secessione Berna non sarebbe certamente d’accordo. O forse no🤔 visto che mollano le braghe ad ogni occasione..

Dex 1 anno fa su tio
Risposta a Ahimè
Siamo noi europei che dobbiamo dare un freno agli usa. Non stanno facendo un buon lavoro. Non sono loro il nostro modello da seguire, loro dovrebbero seguire il nostro.

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a bic66
Ben detto bic66 !

medioman 1 anno fa su tio
Risposta a bic66
È come nel 99 con il Kosovo, lì occidente appoggiò la separazione 🤔
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