I feriti hanno superato quota 70mila nella sola Turchia, decine di migliaia di persone sono state evacuate dalla provincia di Kahramanmaraş
ANKARA - Il bilancio dei morti del terremoto in Turchia e Siria ha superato quota 20mila. In seguito all'ultimo aggiornamento delle vittime diramato dall'organo della presidenza turca per la gestione dei disastri e delle emergenze, il conto totale delle persone che hanno perso la vita nei due paesi è arrivato a 20'411.
In Turchia le vittime accertate sono 17'134, mentre in Siria sono stati stilati due bollettini: quello dei media statali parla di 1'347 vittime nelle aree controllate dal governo di Damasco, mentre la Difesa civile siriana (ovvero i cosiddetti Caschi bianchi) parlano di 1'930 morti nella parte di territorio controllato dai ribelli.
Queste cifre, purtroppo, sono destinate a salire già domani se non nelle prossime ore. Continua infatti l'opera incessante di ricerca delle persone intrappolate tra le macerie dei palazzi e delle abitazioni. I soccorritori hanno estratto alcuni sopravvissuti - le loro drammatiche storie hanno fatto il giro del mondo - ma la speranza di trovare superstiti è sempre più bassa e si avvia purtroppo a diventare inesistente, spiegano gli esperti.
Il numero dei feriti è elevatissimo: nella sola Turchia supera quota 70mila, ai quali bisogna aggiungere molte altre migliaia in territorio siriano.
Chi si è salvato e ora è senza casa deve poi fare i conti con le gelide temperature invernali. Sono più di 28mila le persone che sono state evacuate dalla provincia di Kahramanmaraş, una delle più colpite.