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La guardia di finanza di Varese ha sequestrato beni per 52 milioni su tutto il territorio italiano.
VARESE - Sequestrati immobili e auto per 52 milioni. E indagati in 65. È questo l'esito dell'indagine condotta dalla Polizia economico-finanziaria di Varese e coordinata dalla Procura di Napoli che ha consentito di individuare un articolato meccanismo di frode - attuato mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di numerosi prestanome, società cartiere e con il concorso di numerosi professionisti compiacenti - finalizzato alla creazione di fittizi crediti IVA. Quest'ultimi sono stati quantificati in circa 52 milioni di euro, crediti utilizzati per effettuare successivamente indebite compensazioni tributarie, così sottraendo allo Stato le imposte dovute.
L’indagine si è estesa su tutto il territorio nazionale ed ha consentito di far luce sull’operatività di un’associazione a delinquere i cui principali compartecipi erano coadiuvati nell’esecuzione degli illeciti da professionisti come commercialisti, revisori contabili, ragionieri, consulenti del lavoro ed ingegneri.
Il gruppo si è dimostrato capace di falsificare documenti di qualsiasi genere (dichiarazioni fiscali, fatture, timbri e sigilli di Stato, brevetti, perizie giurate, asseverazioni), il tutto per creare la documentazione necessaria a far apparire, fittiziamente, la veridicità degli ingenti crediti IVA commercializzati e così alimentare il mercato fraudolento degli stessi.
