Cerca e trova immobili

REGNO UNITO«Razzismo a corte», uno scandalo che rischia di rovinare il tour di William negli USA

01.12.22 - 12:09
Il principe si trova ora a Boston mentre emergono nuovi dettagli dello scandalo che sta colpendo Buckingham Palace
Imago
Fonte ATS ANS
«Razzismo a corte», uno scandalo che rischia di rovinare il tour di William negli USA
Il principe si trova ora a Boston mentre emergono nuovi dettagli dello scandalo che sta colpendo Buckingham Palace

LONDRA - Si allarga come una macchia anche sulla prima visita negli Usa del principe William da erede al trono britannico - segnata oggi da una tappa a Boston assieme alla consorte Kate - la nuova bufera sul tema del «razzismo istituzionale» a corte che scuote Buckingham Palace.

Bufera non destinata a spegnersi sui media all'indomani dell'esplosione dello scandalo scatenato da lady Susan Hussey: 83enne dama di compagnia e storica confidente della defunta Elisabetta II, nonché madrina di battesimo di William, costretta a dimettersi dal suo ruolo interno alla casa reale dopo la denuncia di un episodio fuori luogo avvenuto martedì a Buckingham Palace, durante un ricevimento vip offerto dalla regina consorte Camilla per la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne.

Vittima dell'episodio è stata Ngozi Fulani, ospite dell'evento e attivista londinese di pelle nera presa di mira da lady Hussey con una raffica di domande sulle sue radici etniche divenute gradualmente sempre più insistenti e sgradevoli: come in una sorta d'invito pressante a dichiarare un'origine diversa da quella britannica rivendicata per nascita.

«Non è stato solo un caso individuale, si tratta di un esempio di razzismo istituzionale», ha dichiarato Fulani all'Independent, auspicando un cambiamento «di cultura» a palazzo. Per poi aggiungere oggi in un'intervista alla BBC d'essersi sentita al centro di «un interrogatorio», vittima di «un abuso, anche se non di una violenza», tale da farla percepire come ospite sgradita «in uno spazio non mio».

La reazione rapida di Buckingham Palace (autorizzata evidentemente da re Carlo), con una nota di scuse e di condanna accompagnata ieri dalle dimissioni obbligate di lady Hussey, non basta intanto a sciogliere tutti i nodi. Come non basta la dichiarazione affidata dagli Usa da William a un portavoce in cui si assicura che «il razzismo non può avere spazio nella nostra società».

Mentre un'altra attivista, Mandu Reid, ha parlato stamane a Sky News dell'episodio di martedì come di un qualcosa che «corrobora» le accuse lanciate a suo tempo dai ribelli Harry e Meghan in una contestata intervista a Oprah Winfrey sulle tracce di "razzismo" attribuito a un anonimo membro della medesima famiglia reale. Sospetto che potrebbe fra l'altro riemergere nella docu-serie sulla vita americana dei duchi di Sussex, dopo lo strappo dalla dinastia e il trasloco in California del 2020, in onda dalla settimana prossima su Netflix. E che si allunga del resto più in generale sulla società del Regno sulla scia delle rivelazioni recenti con le quali il capo uscente dell'antiterrorismo di Scotland Yard, Neil Basu, ha certificato l'esistenza di "minacce di morte concrete" dell'estrema destra britannica contro la stessa Meghan - figlia di madre afroamericana - durante i due anni trascorsi a corte dopo il matrimonio col principe Harry datato 2018.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE