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BELGIOSopravvisse all'attentato di Bruxelles, ora ha scelto di morire (a soli 23 anni)

09.10.22 - 21:00
La giovane belga non ha mai superato il trauma subito all'aeroporto di Bruxelles-Zaventem nel 2016.
AFP (archivio)
La zona delle partenze dell'aeroporto di Bruxelles devastata dalle bombe jihadiste.
La zona delle partenze dell'aeroporto di Bruxelles devastata dalle bombe jihadiste.
Fonte ats ans
Sopravvisse all'attentato di Bruxelles, ora ha scelto di morire (a soli 23 anni)
La giovane belga non ha mai superato il trauma subito all'aeroporto di Bruxelles-Zaventem nel 2016.
Dopo un lungo calvario fatto di ricoveri in cliniche psichiatriche e abusi, la ragazza ha scelto la morte assistita il 7 maggio del 2022.

BRUXELLES - Morire assistita a soli 23 anni. È la drammatica scelta fatta da Shanti De Corte, una ragazza fiamminga di Anversa che sei anni fa scampò miracolosamente all'attentato avvenuto all'aeroporto di Bruxelles-Zaventem e rivendicato dall'Isis.

La giovane, secondo quanto ricostruito dai media locali, aveva avuto già prima problemi psicologici ma soprattutto non ha mai superato il trauma subito in seguito all'esplosione della bomba nell'area dei check-in dello scalo aereo della capitale belga.

Il 22 marzo del 2016 Shanti, insieme a una novantina di compagni della sua scuola - il collegio di Santa Rita di Kontich, in provincia di Anversa - stava per imbarcarsi per Roma per celebrare la fine del ciclo di studi medi superiori. L'appuntamento con il destino era fissato per le 7.58 di quella mattina, quando la prima delle due bombe portate nell'aerostazione da attentatori kamikaze esplose a pochi metri dalla ragazza. Lasciandola però miracolosamente illesa in un panorama pieno di morte e distruzioni (le vittime dell'attacco all'aeroporto furono 16 più i due attentatori e tantissimi feriti).

Da allora quello di Shanti è stato un vero e proprio calvario, fuori e dentro l'ospedale psichiatrico, vittima di abusi sessuali, imbottita di antidepressivi e psicofarmaci. Fino alla scelta più difficile, quella di chiedere la morte assistita, giunta a compimento il 7 maggio scorso quando, con i suoi genitori al capezzale, la morte l'ha liberata dagli incubi che la tormentavano ormai da anni.

«Ho riso e pianto fino all'ultimo giorno», ha lasciato scritto sul suo profilo Facebook. «Ora me ne vado in pace. Sappiate che già mi mancate».

Il caso è stato portato alla ribalta delle cronache per le critiche mosse alla concessione dell'eutanasia da un rinomato neurologo belga. Ma la commissione federale responsabile del controllo sull'eutanasia ha per ora chiuso il caso affermando che la legge è stata pienamente rispettata e che la ragazza «era in un tale stato di sofferenza mentale che la sua domanda è stata logicamente accettata».

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COMMENTI
 

RobediK71 1 anno fa su tio
Dunque ogni depresso lo lasciamo morire ?

Sogno 1 anno fa su tio
Quando non ce la fai più penso che la dolce morte sia una liberazione con la voglia di ritrovare finalmente la pace. Riposa in pace cara Shanti 🙏

D 1 anno fa su tio
Quando la vita ti da una seconda possibilità solo per finire nel gettarla nel secchio

dan007 1 anno fa su tio
La disperazione porta a commettere atti irreparabili in modo ho in un altro avrebbe posto fine alla sua vita

vulpus 1 anno fa su tio
Bella giustificazione: la legge è stata rispettata. Ma non la ragazza è stata rispettata.

Lorenzo62 1 anno fa su tio
😔🙏🏻🙏🏻

TopìX 1 anno fa su tio
È straziante! Arrivare ad una scelta simile a 23 anni è qualcosa che va oltre ogni immaginazione. E tanto rispetto x i suoi genitori, chissà che sofferenza anche loro

Minho 1 anno fa su tio
Povera ragazza. Riposa in pace.
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