Cerca e trova immobili

GIAPPONEFukushima, riapre la parte nord ovest ma la popolazione esita

29.08.22 - 12:09
Malgrado la riduzione graduale delle radiazioni, il 60,5% degli ex residenti non intende far ritorno
Imago
Fonte ATS
Fukushima, riapre la parte nord ovest ma la popolazione esita
Malgrado la riduzione graduale delle radiazioni, il 60,5% degli ex residenti non intende far ritorno

TOKYO - Per la prima volta dall'incidente nucleare del 2011 in Giappone, riapre la stazione di polizia nella cittadina di Futaba, ad appena 3 chilometri dalla centrale di Fukushima. Una cerimonia simbolica si è tenuta nella municipalità in cui prima della catastrofe vivevano 7'000 persone, e che oggi - per l'80% del territorio - è considerato un luogo «difficile da abitare».

Con l'abbassamento graduale dei livelli delle radiazioni, dal marzo 2020 le persone possono accedere dalla parte a nord ovest della città, ma non sono autorizzate a risiedere su base permanente. Ad oggi il comune ha registrato poco più della metà dei cittadini originari registrati, appartenenti a 1'450 famiglie, ma il programma più recente della prefettura locale, partito a gennaio, ha radunato appena 85 persone, distribuite su 52 nuclei familiari: gli unici intenzionati a trasferirsi in futuro a titolo definitivo.

Malgrado i propositi delle autorità cittadine, una indagine governativa realizzata alla fine del 2021 ha rivelato che il 60,5% degli ex residenti non intende far ritorno, ben oltre l'11,3% delle persone che invece vogliono trasferirsi nei luoghi di origine. Le prospettive rimangono ancora poco chiare per sette municipalità della prefettura di Fukushima che ospitano terreni problematici da bonificare, per un'estensione di oltre 300 chilometri quadrati. Il governatore Masao Uchibori ha ammesso che un calendario con i programmi di decontaminazione della regione non è stato ancora definito, mentre l'esecutivo intende confermare la reale volontà dei residenti a ritornare alle proprie abitazioni prima di avviare il processo di bonifica del territorio.

Le operazioni di smantellamento della centrale di Fukushima, danneggiata dal terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami - che comprende la rimozione dei detriti prodotti dal combustibile esausto, secondo le stime del governo, potrebbero durare fino al 2051.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE