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TURCHIAErdogan si prepara a combattere in Siria

02.06.22 - 06:30
Il presidente turco vuole colpire un gruppo terroristico nel nord del Paese e potrebbe farlo entro la fine di giugno
Afp
Erdogan si prepara a combattere in Siria
Il presidente turco vuole colpire un gruppo terroristico nel nord del Paese e potrebbe farlo entro la fine di giugno

ANKARA - «Un atto coloniale». Il presidente turco Erdogan ha rinnovato il suo proposito di lanciare un'operazione oltre il confine con la Siria, al fine di sradicare quello che indica come gruppo terroristico e di «creare una zona cuscinetto». In questa mossa, che dovrebbe avvenire prima della fine del mese, c'è molto a che vedere con la guerra in Ucraina.

Il 28 maggio, in occasione di un discorso a un festival turco della tecnologia e dell'aviazione, il presidente Erdogan è tornato a parlare della sua intenzione d'intraprendere un'azione militare nel nord della Siria, che sarebbe la quinta in soli sei anni. In particolare, riporta l'Associated Press, ha affermato: «Succederà una notte, all'improvviso». Non ha fornito una tempistica specifica ma secondo fonti vicine al governo di Ankara, l’operazione contro l'Unità di protezione popolare (Ypg) si terrà prima del summit Nato del 29 giugno a Madrid.

Al confine, la Turchia ha già posizionato dell'equipaggiamento militare. Sono in corso delle esercitazioni e alla fine di queste, si presume, l'operazione avrà inizio. L'Ypg, esattamente come il Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), è stato bollato da Ergodan come gruppo terroristico che starebbe guidando una serie d'insurrezioni in Turchia sin dal 1984. A partire dal 2021, l'Ypg controlla il nord-est della Siria. Sarebbe anche affiliato agli Stati Uniti nella lotta contro lo Stato islamico.

In merito a questo ultimo punto, Erdogan ha affermato che «gli Stati Uniti, hanno fornito a questi gruppi terroristici una notevole quantità di armi, veicoli, strumenti, munizioni e continuano a farlo». Perciò, ragiona il presidente turco, dal momento in cui «gli Stati Uniti non combattono il terrorismo, penseremo noi alla nostra sicurezza». Aggiungendo in fine che la Turchia non ha bisogno del permesso di nessuno per intraprendere delle azioni militari.

Se questa incursione in territorio siriano, che Erdogan afferma sia anche volta a creare un territorio cuscinetto atto a riportare i rifugiati siriani al di là del confine per distendere gli animi in Turchia, avverrà davvero nel mese di giugno, è perché è strettamente collegata alla guerra in Ucraina e più in particolare all'adesione Nato di Svezia e Finlandia. Da qualche settimana ormai, infatti, il presidente turco si oppone all'entrata nell'Alleanza atlantica dei due Paesi.

Nel 2019 la Turchia ha ricevuto una condanna internazionale dopo aver fatto in un'incursione simile a quella che si prepara a fare, sempre in Siria. Svezia e Finlandia fanno parte dei Paesi che hanno posto un limite alla vendita di armi alla Turchia. In ragione di questo, e del presunto sostegno da parte delle due nazioni al Pkk, Erdogan si rifiuta di dare un voto favorevole perché entrino a far parte della Nato.

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