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STATI UNITIPremier delle Isole Vergini Britanniche arrestato per droga

29.04.22 - 12:17
È accusato di aver organizzato un vasto scambio di cocaina diretto negli Stati Uniti, e di riciclaggio
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Premier delle Isole Vergini Britanniche arrestato per droga
È accusato di aver organizzato un vasto scambio di cocaina diretto negli Stati Uniti, e di riciclaggio

MIAMI - Traffico di droga e riciclaggio: sono queste le accuse rivolte a Andrew Fahie, premier delle Isole Vergini Britanniche, arrestato a Miami durante un'operazione. 

La conferma è arrivata dal governatore del territorio inglese d'oltremare, John Rankin: «Mi rendo conto che questa è una notizia scioccante per molti. Ma in questo momento chiedo di mantenere la calma» ha aggiunto. 

Durante l'operazione sono stati arrestati anche il direttore dell'autorità portuale delle Isole Vergini Britanniche Oleanvine Maynard, e suo figlio Kadeem. 

Il piano di Fahie - Le autorità statunitensi accusano Fahie di essere implicato nell'importazione negli Usa di almeno cinque chili di cocaina e del riciclaggio di denaro sporco tra il 16 ottobre 2021 e il 28 aprile 2022. 

Secondo la DEA, padre e figlio avrebbero concordato con gli agenti sotto copertura che si spacciavano per membri del cartello messicano di Sinaloa, un incontro tra il premier Fahie e gli agenti libanesi di Hezbollah, con lo scopo di stabilire un luogo dove immagazzinare tonnellate di droga in arrivo dalla Colombia, riporta il Guardian. L'idea era quella di conservare la droga, che veniva smistata in secchi di vernice, nelle Isole Vergini Britanniche, prima di spostarla a New York o Miami. 

Fahie e Oleanvine Maynard sono stati arrestati ieri all'aeroporto di Miami dopo che gli agenti sotto copertura hanno mostrato ai due funzionari 700'000 dollari in contanti, pari alla somma necessaria per lo scambio. 

Reazioni - Le reazioni da parte della politica inglese non si sono fatte attendere. Liz Truss, ministro degli Esteri, si è detta «sconvolta» dalla notizia dell'arresto. «Sconcertato» si è invece definito il governo di Boris Johnson. 

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