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UCRAINA / RUSSIAL'annuncio rimosso: «20mila soldati persi e 116 morti sul Moskva»

22.04.22 - 10:25
La notizia è stata pubblicata dal sito "pro Cremlino" Readovka, citando il Ministero della Difesa. Poi è scomparsa.
Reuters / Twitter
L'annuncio rimosso: «20mila soldati persi e 116 morti sul Moskva»
La notizia è stata pubblicata dal sito "pro Cremlino" Readovka, citando il Ministero della Difesa. Poi è scomparsa.

MOSCA - Una presunta conferma che però scompare senza lasciare traccia. O quasi. Mosca avrebbe - il condizionale è assolutamente obbligatorio e difficilmente potrà essere sciolto - ammesso di aver perso circa 20mila soldati in Ucraina.

A riportarlo è il media "social" bielorusso d'opposizione Nexta che ha condiviso in un tweet il post, poi rimosso, pubblicato dal portale Readovka, una fonte di notizie allineata alle posizioni del Cremlino. Nel testo, che è stato immortalato con uno screenshot, vengono rese pubbliche le cifre comunicate dal Ministero della Difesa russo sulle perdite militari sul campo dall'inizio della cosiddetta «operazione militare speciale» in territorio ucraino: 13'414 soldati morti e circa 7'000 dispersi.

La somma dei due valori travalica di poco la soglia dei 20mila soldati, una cifra che si specchia con grande fedeltà in quelle comunicate dal Ministero della Difesa di Kiev, che nel suo ultimo aggiornamento - pubblicato questa mattina - indica circa 21'200 soldati russi uccisi in questi 58 giorni di guerra. Come detto però, è difficile, se non impossibile, riuscire a confermare che quel fermo immagine corrisponda a quanto la Difesa russa avrebbe effettivamente comunicato nel corso di un briefing a porte chiuse.

I morti del Moskva
Nello stesso articolo - il cui testo risulta ancora visibile su Archive, a conferma della sua pubblicazione - viene riportato anche il bilancio del Ministero sull'affondamento dell'incrociatore Moskva, che avrebbe provocato almeno 116 morti, con oltre un centinaio di persone tuttora disperse. 

Non è la prima volta
Nel mentre, quello che invece possiamo dire è che non è la prima volta che una conferma o una notizia, proveniente dall'orbita di Mosca, compare e scompare - dal 24 febbraio scorso - nel giro di pochi istanti dalla sua pubblicazione. Ricordiamo il caso dell'articolo pubblicato dall'agenzia RIA Novosti, a firma del giornalista Petr Akapov, comparso il mattino del 26 febbraio, due giorni dopo l'invasione. Un elogio alla vittoria di Vladimir Putin e al ritorno in primo piano del «mondo russo», dopo che «l'Ucraina è tornata in Russia».

Un'ulteriore dimostrazione che dalle parti di Mosca si aspettavano a tutti gli effetti una vittoria lampo nell'ex repubblica sovietica? L'articolo scomparve, ma non prima di essere rilanciato (e poi rimosso) anche dalla rete di Sputnik. E qualcuno - come riportato a suo tempo da Open - effettuò il salvataggio di una copia del pezzo di Akapov anche sul sito Archive per dimostrare che un colpo di spugna c'era stato.

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