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UCRAINAOnline l'archivio degli orrori russi con le testimonianze dei sopravvissuti

09.04.22 - 19:26
È stato creato da Kiev per documentare «i crimini di guerra della Russia» commessi nei primi 45 giorni di conflitto.
AFP
Fonte ats ans
Online l'archivio degli orrori russi con le testimonianze dei sopravvissuti
È stato creato da Kiev per documentare «i crimini di guerra della Russia» commessi nei primi 45 giorni di conflitto.
«Le prove raccolte garantiranno che questi criminali di guerra non sfuggiranno alla giustizia» ha dichiarato il ministro degli Esteri Kuleba.

KIEV - Prima il lugubre suono delle sirene d'allarme e la scritta 'Al di là del male, anche durante la guerra'. Poi le foto, tante, agghiaccianti, che documentano le torture e le atrocità della guerra.

Non solo dei morti, ma anche delle donne e dei bambini sopravvissuti finora ai bombardamenti e immortalati mentre fuggono dalle bombe: le loro ferite guariranno, le cicatrici del conflitto rimarranno per sempre.

È l'archivio online creato da Kiev per documentare 'i crimini di guerra della Russia' commessi in questi primi 45 giorni di conflitto attraverso le testimonianze dei sopravvissuti, le ong presenti nel Paese e i reportage dei media internazionali.

«Le prove raccolte delle atrocità commesse dall'esercito russo in Ucraina garantirà che questi criminali di guerra non sfuggano alla giustizia», scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, nell'annunciare la creazione del sito.

L'archivio si divide in diverse sezioni: c'è quella dedicata alle vittime, alle torture e agli ostaggi, e quella sulla distruzione di numerose proprietà culturali, quest'ultime documentate dalle foto del 'prima e dopo i bombardamenti'.

Ma anche una pagina con il racconto dettagliato sugli stupri delle donne, alcune attraverso la loro stessa testimonianza, altre affidate ai social. «Le violentano di notte e di giorno, davanti ai figli, molto spesso dopo aver ucciso i mariti», si legge sul sito.

Poi ci sono i numeri: 1'563 morti, tra cui 167 bimbi, 4'820 crimini di guerra, 6'800 edifici distrutti, 439'420 civili deportati, di cui oltre 91mila bambini. Cifre che Kiev documenta con testimonianze dei sopravvissuti e dei giornalisti.

Ma soprattutto con foto: dall'ospedale pediatrico bombardato di Mariupol e quelle del massacro di Bucha, dove il bilancio delle vittime è salito a 360, di cui 10 bambini. Le immagini che raccontano di questo massacro mostrano alcuni cadaveri con le mani legate, altri completamente carbonizzati. Il sito è aggiornato a ieri con l'attacco alla stazione di Kramatorsk che ha provocato oltre 50 morti.

«Hai il coraggio di sentire come suonano le sirene in Ucraina in questo momento? Pensa alla loro disperazione ogni giorno quando sentono questo suono. Sanno che la distruzione e la morte stanno arrivando. Ma nella vita reale, gli ucraini non possono semplicemente disattivare quel suono. Può costare loro la vita», si legge sull'home page del sito.

L'archivio ricorda che «molti decenni fa, la comunità internazionale decise di fermare le morti su larga scala di civili durante i conflitti armati. Furono così create le regole di guerra, che proibivano l'uccisione di civili, l'inflizione di danni e torture ai prigionieri e il lancio di armi letali negli insediamenti non protetti. Nonostante le regole di guerra siano state stabilite in trattati internazionali come le Convenzioni di Ginevra, lo Statuto di Roma e altre leggi e accordi internazionali, molti dei quali la Russia è firmataria, queste regole vengono ora violate cinicamente e senza scrupoli da migliaia di soldati russi inviati in Ucraina dal loro dittatore Putin».

Nell'ultima pagina dell'archivio si legge: «Sì, sarà fatta giustizia (...). L'Ucraina non si arrenderà finché tutti i colpevoli non saranno puniti. Stiamo raccogliendo prove e testimonianze, comprese foto e video shock, in modo che il tribunale possa condannare gli autori di questi crimini di guerra».


 
 

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