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UCRAINACrimini di guerra, i rischi che la Russia non sia colpevole

31.03.22 - 06:30
Un'Ong sulla difesa dell'esercito ucraino: «Se si posizionano delle armi vicino alle case, diventano obiettivi militari»
Keystone
Crimini di guerra, i rischi che la Russia non sia colpevole
Un'Ong sulla difesa dell'esercito ucraino: «Se si posizionano delle armi vicino alle case, diventano obiettivi militari»

KIEV - Garantire la sicurezza dei civili. Dall'inizio della guerra, l'Ucraina critica la Russia di colpire solo edifici residenziali. E Mosca risponde di puntare a obiettivi militari. Mentre il mondo si attiva per indagare su eventuali crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale, un'Ong avverte Kiev: ci sono rischi che la Federazione non venga riconosciuta colpevole in tutti i casi.

Il caso che più ha scosso la cronaca è stato quello del teatro di Mariupol. Il 17 marzo, nonostante intorno all'edificio fosse stato scritto "bambini" in russo, lo stabile è stato bombardato. A oggi, si sa ancora poco della sorte delle persone che si nascondevano al suo interno; solo che in 130, delle mille che si pensava che vi si trovassero, sono state soccorse. Ogni giorno dal 26 febbraio arrivano notizie di quartieri residenziali fatti a pezzi, accompagnati da foto di corpi a terra e vigili del fuoco che cercano di trarre in salvo i superstiti.

Davanti alle accuse mosse contro l'esercito russo secondo cui stia preferendo obiettivi civili a quelli militari, proprio questa mattina le Nazioni Unite hanno nominato alcuni esperti di diritti umani perché indaghino sui possibili crimini di guerra e su potenziali violazioni del diritto internazionale durante la guerra tra Ucraina e Russia. Ma l'organizzazione non governativa Human Right Watch vuole avvertire Kiev, perché teme che la strategia militare utilizzata dal suo esercito potrebbe star mettendo in serio pericolo la popolazione.

Intervistato dal Washington Post, Richard Weir, un ricercatore nella divisione Crisi e Conflitto dell'Ong, sta assistendo in prima persona a quanto accade al momento in Ucraina, in quanto si trova sul posto. «Stando al diritto internazionale, gli armamenti e l'esercito devono restare fuori dalle aree popolate da civili e, se questo non è possibile, devono fare in modo che siano evacuate. Se non lo fanno, è una violazione delle leggi di guerra. Quello che stanno facendo è mettere a rischio i civili. Perché tutto quell'equipaggiamento militare che si trova in città è un obiettivo legittimo».

Il problema però è la dottrina militare del Paese che si basa sul concetto della "difesa totale". Ovvero le unità di autodifesa sono autorizzate a proteggere le loro case. Perciò i combattimenti possono avere luogo anche nelle aree urbane. In merito a questo un volontario dell'esercito ucraino ha ammesso con rammarico che Kiev non può essere totalmente evacuata. «Ci sono ancora due milioni di persone qui. Non possiamo difendere la città senza rischi e senza ferire i civili, purtroppo».

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