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UCRAINA«Prima una serie di esplosioni, poi un muro di energia»

21.03.22 - 14:00
Un corrispondente della BBC da Kiev racconta gli attimi del bombardamento che ha distrutto un centro commerciale
Reuters
«Prima una serie di esplosioni, poi un muro di energia»
Un corrispondente della BBC da Kiev racconta gli attimi del bombardamento che ha distrutto un centro commerciale

KIEV - Prima ci sono le esplosioni. Forti sì. Assordanti. Ma simili alle altre centinaia che si sono verificate in (quasi) un mese di guerra. Un (quasi) mese in cui Kiev si è trovata accerchiata e assediata dalle forze russe. Dopo quelle esplosioni però è arrivato anche «un muro di energia», come ha raccontato un corrispondente della BBC da Kiev.

«Ci sono state una serie di esplosioni molto forti tra le 22.30 e le 23. E all'inizio non reagisci perché ormai ci sei abituato, ma poi ti scontri con un muro di energia. L'aria che sbatte contro la facciata dell'edificio e le finestre. In quel momento era difficile capire di cosa si trattasse; se fosse un sistema anti-missile, di quelli che la città ha schierato nelle ultime settimane, o lo schianto di un bombardamento. Ma poi ci siamo svegliati questa mattina, vedendo le immagini di quei palazzi in fiamme».

Nell'ultimo aggiornamento della Difesa britannica, i servizi d'intelligence indicano che Kiev sia tuttora «l'obiettivo primario» delle forze russe. E l'accerchiamento della capitale dovrebbe quindi proseguire nelle prossime settimane.

Il punto colpito dai bombardamenti della scorsa notte «è nella zona commerciale della città» che è a sua volta «circondata da zone residenziali», come spiegato dal corrispondente dell'emittente britannica. «Indipendentemente dal fatto che si sia trattato di un bersaglio scelto volontariamente o meno, il problema è che, con la Russia che ancora non ha ottenuto la superiorità aerea che vorrebbe avere e con - secondo quanto indicano alcuni esperti - l'incapacità di circondare Kiev come fatto invece con altre città, questa potrebbe essere la strategia: lanciare attacchi con l'artiglieria pesante, cercando di sottomettere la città a colpi di bombe».

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