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CANADANon erano tutti così pacifici

17.02.22 - 12:00
Un arsenale e l'intenzione di usarlo. Il «piccolo gruppo» era parte di una delle proteste legate ai "freedom convoy"
Royal Canadian Mounted Police
Il «piccolo gruppo organizzato», era «pronto a utilizzare la forza contro gli agenti di polizia nel caso questi avessero tentato di disperdere i blocchi».
Il «piccolo gruppo organizzato», era «pronto a utilizzare la forza contro gli agenti di polizia nel caso questi avessero tentato di disperdere i blocchi».
Non erano tutti così pacifici
Un arsenale e l'intenzione di usarlo. Il «piccolo gruppo» era parte di una delle proteste legate ai "freedom convoy"

COUTTS - Sono stati ribattezzati come "i convogli della libertà". "Freedom convoy", come si chiamano in Canada, là dove il movimento di protesta - allargatosi poi in un tanti altri Paesi - ha preso il via nelle scorse settimane. Come spesso però accade, più diventa ampio il mucchio, più aumenta il rischio che nel mezzo ci finisca anche qualche mela marcia. E i convogli canadesi non sono l'eccezione.

Le autorità del Paese nordamericano - e in particolar il ministero per la Sicurezza pubblica - hanno confermato alcuni collegamenti tra i manifestanti e alcuni esponenti di ambienti di estrema destra che sono finiti in manette negli scorsi giorni nello stato dell'Alberta, in occasione di una protesta a Coutts, piccola cittadina a ridosso del confine con gli Stati Uniti.

La Gendarmeria reale ha dato notizia di 13 arresti nel giro di 24 ore, tutti legati alla manifestazione. E con i bracciali delle manette sono scattate anche le confische di quello che si è rivelato essere un vero e proprio arsenale a loro disposizione. La lista fornita in uno dei comunicati è eloquente: 13 fucili di tipologie e calibri diversi; diverse pistole; giubbotti anti-proiettile; un machete; un'ampia scorta di proiettili e caricatori.

Questi, che la polizia canadese identifica come «un piccolo gruppo organizzato», era «pronto a utilizzare la forza contro gli agenti di polizia nel caso questi avessero tentato di disperdere i blocchi». Tutti e 13 sono stati accusati di possesso di un'arma da fuoco con intenzioni pericolose. E per quattro è stata configurata anche l'ipotesi di reato di cospirazione per commettere un omicidio.

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