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Violenze in Kazakistan, gli arrestati sono più di 6000 e i morti 164

KAZAKISTANViolenze in Kazakistan, gli arrestati sono più di 6000 e i morti 164

09.01.22 - 11:50
I danni economici sono stati calcolati in oltre 182 milioni di franchi svizzeri
keystone-sda.ch (Vladimir Tretyakov)
Violenze in Kazakistan, gli arrestati sono più di 6000 e i morti 164
I danni economici sono stati calcolati in oltre 182 milioni di franchi svizzeri

ALMATY - Sale ad almeno 164 il bilancio delle persone morte nei disordini che hanno scosso il Kazakistan questa settimana, 103 delle quali solo ad Almaty. Lo riportano diversi media citando il ministero della Salute. Si tratta di un bilancio che non può essere verificato in modo indipendente. Le autorità avevano finora denunciato la morte di 26 manifestanti e 16 membri delle forze di sicurezza e più di 2000 persone ferite.

Gli arresti - Oltre 6000 persone sono state arrestate in Kazakistan dall'inizio dei violentissimi disordini scoppiati durante la settimana e che hanno lasciato sul terreno decine di morti, dichiara il ministro dell'Interno kazako, Erlan Tourgoumbaiev, citato dai media locali. Cifra poi aumentata a oltre seimila dopo poche ore.

Gli arresti, aggiunge, sono avvenuti in relazione a 125 inchieste differenti. Sempre secondo il ministro kazako, i danni economici causati dalle rivolte e dalle violenze ammontano a più di 182 milioni di franchi svizzeri, con oltre 100 filiali di banche saccheggiate e 400 veicoli distrutti.

Una calma tesa - Su Almaty e sulle altre città kazake sembra essere tornata una calma tesa: «Oggi la situazione è stabilizzata in tutte le regioni del Paese», ha dichiarato Tourgoumbaiev, aggiungendo che però «l'operazione antiterrorismo continua per ristabilire l'ordine nel Paese». Un corrispondente dell'Afp ha constatato che si odono di tanto in tanto colpi d'arma da fuoco sparati in aria da agenti e militari per impedire alla gente di affluire alla piazza centrale dell'ex capitale Almaty.

Una trentina di supermercati ha intanto riaperto i battenti, fanno sapere i media locali, consentendo alla popolazione di fare acquisti dopo giorni di tensione.

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