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ItaliaDenunciati in 50, erano i turisti del reddito di cittadinanza che non parlavano italiano

14.10.21 - 19:08
Organizzavano viaggi in comitiva e permanenza in Italia per recarsi agli uffici postali a ritirare la carta prepagata
Polizia di Stato
Denunciati in 50, erano i turisti del reddito di cittadinanza che non parlavano italiano
Organizzavano viaggi in comitiva e permanenza in Italia per recarsi agli uffici postali a ritirare la carta prepagata

MILANO - Dall'estero con furore per andare a ritirare la card. Si presentavano agli sportelli degli uffici postali con documenti falsi, ma non sapevano parlare in italiano. Così la polizia postale e la procura di Milano hanno pizzicato 50 turisti del reddito di cittadinanza.

Tramite chat, organizzavano i viaggi e partivano da Austria, Romania e dalla Germania. Arrivati a Milano si dirigevano direttamente agli uffici delle poste dove, incapaci di esprimersi in italiano, chiedevano la card con il reddito.

Questi soldi possono essere percepiti soltanto se si è cittadino regolare o con permesso di soggiorno valido da dieci anni. Ogni mese l'Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) ricarica la card che è stata consegnata al richiedente con i requisiti di legge necessari. L'importo va da 400 a poco più di 700 euro mensili.

A settembre 2020, la polizia postale, con la procura di Milano e le Comunicazioni di Roma, hanno aperto un'indagine, insospettiti dal fatto che questi richiedenti non parlassero italiano.

Nell'ultimo anno sono state arrestate due persone perché trovate in possesso di documenti falsi ed eseguite otto perquisizioni che hanno fatto luce su quella che era un'organizzazione criminale che gestiva i flussi di queste persone: sono state trovate carte prepagate, ricevute di presentazione dell’istanza del reddito di cittadinanza e le conversazioni con gli altri associati del gruppo con cui venivano concordati i viaggi e la permanenza in Italia.

La Polizia postale, in una nota pubblicata oggi, ha comunicato la fine delle indagini e l'avvenuta denuncia di oltre 50 persone «che hanno percepito, o tentato di percepire, il reddito di cittadinanza senza averne diritto».

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