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MONDOLe “chat criminali” spiate dall'FBI: 800 arresti

08.06.21 - 15:25
Le organizzazioni criminali si accordavano tramite messaggi criptati, non sapendo che l'app era gestita dalla polizia
keystone-sda.ch (NSW POLICE HANDOUT)
Le “chat criminali” spiate dall'FBI: 800 arresti
Le organizzazioni criminali si accordavano tramite messaggi criptati, non sapendo che l'app era gestita dalla polizia
L'app ANoM, sviluppata dall'FBI, è stata installata su migliaia di dispositivi distribuiti attraverso il mercato nero. Sull'arco di 18 mesi sono stati intercettati e visionati 27 milioni di messaggi.

L'AJA - «Il crimine transnazionale è un problema di portata globale e quindi richiede una soluzione globale». Le parole pronunciate dal vice-direttore delle operazioni della Drug Enforcement Administration (DEA), Matthew Donahue, tracciano una cornice efficace dell'impressionante Operazione "Trojan Shield / Greenlight", che ha portato all'arresto di oltre 800 persone in tutto il mondo nell'ultima settimana.

A fare da pietra angolare al maxi-blitz è stata una semplice app di messaggistica per comunicazioni criptate, chiamata ANoM, sviluppata e gestita - a partire dal 2019 - direttamente dall'FBI e dalla Polizia federale australiana, con un solo e chiaro obiettivo: attirare a sé e incastrare "operatori" del mondo criminale alla ricerca di un mezzo sicuro per comunicare e condurre i propri traffici illeciti.

Una tr-app-ola criptata
Per riuscirci, l'app è stata installata su telefoni cellulari "spogliati" di ogni altra funzione, che hanno trovato nel mercato nero il proprio canale di distribuzione. Niente telefonate, sms o e-mail. I dispositivi potevano comunicare solo tra loro mediante la chat criptata e solo con altri contatti muniti di un dispositivo simile.

Il nuovo canale "sicuro" ha potuto fare affidamento su due importanti assist da parte di altrettante operazioni di polizia che, nell'estate del 2020 e nei primi mesi del 2021, hanno smantellato due importanti network per comunicazioni criptate, obbligando i gruppi criminali a trovare velocemente una soluzione alternativa.

L'applicazione si è così ritagliata la fiducia anche tra figure criminali di alto rango, arrivando a fornire i propri servizi a oltre 12'000 dispositivi, distribuiti tra più di 300 organizzazioni in un centinaio di Paesi.

Tutte le cifre del maxi-blitz
Traffici di droga e di armi, riciclaggio di denaro sporco, pianificazione di omicidi: ogni azione illecita organizzata attraverso la "rete trappola" criptata finiva subito sotto la lente degli inquirenti, che nel corso di 18 mesi hanno passato al setaccio circa 27 milioni di messaggi.

E già che siamo in tema di cifre, vale la pena buttare un occhio sui risultati dell'operazione: 800 sospetti arrestati; 700 perquisizioni in casa; circa 250 armi da fuoco sequestrate; 55 veicoli di lusso recuperati e valute confiscate per un valore di 48 milioni di dollari. E poi c'è la parte "stupefacente" del bottino: 22 tonnellate di cannabis, 8 tonnellate di cocaina e 2 tonnellate di anfetamine e affini.

Il vice direttore delle operazioni dell'Europol, Jean-Philippe Lecouffe, ha definito l'operazione - a cui hanno preso parte oltre 9'000 agenti e funzionari di polizia in tutto il mondo* - «un successo eccezionale», che getta basi importanti per una lotta contro il crimine fondata su quella cooperazione internazionale che, come ha sottolineato la numero uno dell'Intelligence della polizia svedese, Linda Staaf, costituisce un «fattore cruciale».

*Alla coalizione hanno preso parte Australia, Austria, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lituania, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Scozia, Stati Uniti, Svezia e Ungheria.

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