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UNIONE EUROPEA«AstraZeneca non ci ha nemmeno provato a rispettare i termini»

26.05.21 - 20:00
A Bruxelles è iniziato il processo per i ritardi di consegna, l'UE alza la pressione chiedendo una multa miliardaria
keystone-sda.ch / STF (STEPHANIE LECOCQ)
«AstraZeneca non ci ha nemmeno provato a rispettare i termini»
A Bruxelles è iniziato il processo per i ritardi di consegna, l'UE alza la pressione chiedendo una multa miliardaria

BRUXELLES - È uno dei motivi che ha costretto l'Unione Europea a ritardare la sua campagna vaccinale in molti Paesi membre e uno degli oggetti di tensione a ridosso della Manica. Stiamo parlando della fornitura di dosi di vaccino largamente al di sotto delle promesse da parte di AstraZeneca.

Una mancata consegna, di decine di milioni di dosi, che si sta prolungando anche in questi mesi particolarmente critici visto l'avvicinarsi dell'estate e degli spostamenti di massa. Bruxelles, però, ha oggi deciso che non chinerà più il capo se la compagnia non rispetterà gli accordi, entro l'inizio di luglio. La pena sarà una multa molto sostanziosa.

Nel primo trimestre AstraZeneca ha consegnato solo una frazione di quanto ordinato dall'UE, ovvero 30 milioni su 120 milioni promessi. All'inizio di maggio circa 50 milioni e, entro giugno, probabilmente 70 milioni sui 180 milioni promessi.

«AstraZeneca non ci ha nemmeno provato a rispettare gli accordi», ha commentato l'avvocato della commissione d'inchiesta dell'UE Rafaël Jafferali oggi in tribunale a Bruxelles per l'inizio del processo, «e non stiamo parlando di consegne di scarpe o magliette, ma di vaccini che salvano delle vite».

L'idea è quella di comminare una sanzione da 10 euro per ogni dose non consegnata al giorno più 10 milioni di euro, per ogni nodo contrattuale che verrà ritenuto insoddisfatto, se la compagnia non fornirà almeno 120 milioni di dosi (comunque molte meno degli accordi) entro il 2 luglio.

Contratto, che AstraZeneca invece sostiene non fosse vincolante, ma piuttosto una dichiarazione d'intenti fatta tenendo conto dei possibili limiti della situazione, assolutamente straordinaria. Una tesi, questa, che non convince gli avvocati dell'Unione che citano la fornitura al Regno Unito, sempre a pieno regime.

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