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FRANCIALa battaglia (vinta) con Facebook di un paese dal nome “sconcio”

13.04.21 - 19:59
Ovvero la cittadina francese di Bitche che si è vista bannare la sua pagina social per settimane, poi le scuse ufficiali
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La città di Bitche, con la sua fortezza
La città di Bitche, con la sua fortezza
La battaglia (vinta) con Facebook di un paese dal nome “sconcio”
Ovvero la cittadina francese di Bitche che si è vista bannare la sua pagina social per settimane, poi le scuse ufficiali

METZ - Dopo un po' di esperimenti, e sfoggio di pensiero laterale, era riuscita a creare la pagina Facebook del suo Comune. Ma dopo non molto è arrivato l'algoritmo "censore" di Facebook che ha cancellato la cittadina francese di Bitche, e i suoi 5'000 abitanti, dalla faccia del web.

Il motivo è presto detto l'assonanza del nome del paese nel dipartimento della Mosella con l'insulto inglese "bitch", come riportato dal Guardian. A nulla sono valsi gli sforzi della segretaria comunale, che ha raccontato la sua odissea digitale a una radio locale.

«Ho segnalato la cosa il 19 marzo, il giorno della scomparsa, per ora non se n'è saputo ancora nulla», ha spiegato la portavoce di Bitche Valérie Degouy, «abbiamo scritto anche a Facebook Francia, circa 10 messaggi al giorno, ma niente».

Proprio di oggi la notizia che la filiale francese del social network, probabilmente in seguito all'interesse mediatico, abbia riattivato la pagina e si sia scusata con il sindaco del borgo: «È assurdo che il nome sia stato oggetto di fraintendimento e che ci sia voluto così tanto ma alla fine è successo», racconta il sindaco di Bitche Benoît Kieffer, «si sono scusati per il disguido e la pagina Ville de Bitche è tornata subito online».

Problemi già dalla creazione - Che il nome del borgo francese stesse stretto a Facebook, era stato chiaro sin dalle prime battute: «All'inizio avevamo un profilo non pubblico, di nome Mairie de Bitche, e non avevamo avuto problemi ma era tanto tempo fa», aveva raccontato Degouy.

«Al momento di creare una pagina della città però sono iniziati i guai, Facebook non accettava la parola Bitche, qualsiasi cosa provassi», racconta Degouy, «avevo creato una pagina chiamandola Città fortificata, e poi l'ho cambiata in Città di Bitche. Nella descrizione ho segnalato che si trattava della pagina ufficiale del Comune...».

Come soluzione-tampone, l'amministrazione aveva istituito una pagina dal nome Mairie 57230 (Comune, in francese, e il codice d'avviamento postale di Bitche) così «da non interrompere il flusso d'informazioni verso i cittadini».

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