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RUSSIANavalny «in carcere ha perso otto chili»

02.04.21 - 09:32
Questo prima dello sciopero della fame attualmente in corso
keystone-sda.ch / STF (YURI KOCHETKOV)
Alexei Navalny denuncia di aver perso otto chili da quando si trova in carcere.
Alexei Navalny denuncia di aver perso otto chili da quando si trova in carcere.
Navalny «in carcere ha perso otto chili»
Questo prima dello sciopero della fame attualmente in corso

MOSCA - L'oppositore russo Alexei Navalny ha perso otto chili dal momento del suo arrivo nella colonia penale IK-2 di Pokrov ed «egli stesso collega tale perdita di peso in primo luogo al fatto che non lo fanno dormire e lo svegliano otto volte durante la notte». Lo riporta l'account Telegram del politico, ripreso dalla testata online Meduza.

La perdita di peso, stando al messaggio, sarebbe dunque cominciata prima dell'inizio dello sciopero della fame annunciato recentemente da Navalny, il quale chiede adeguate cure mediche per i forti dolori alla schiena e alle gambe che denuncia da tempo.

«Tutti i detenuti che dichiarano lo sciopero della fame devono essere pesati. Anche Navalny è stato pesato», riporta l'account Telegram di Navalny. «Secondo i documenti della colonia penale, quando è arrivato pesava 93 chili, ora 85, cioè ha perso otto chili prima dello sciopero della fame».

Nel messaggio si afferma che Navalny non ha ancora ricevuto la visita di un medico per i dolori alla schiena e alle gambe e «non vi è una diagnosi nel registro sanitario né un referto medico».

«Sembra lo stiano uccidendo lentamente»

«Sembra che lì lo stiano uccidendo lentamente»: lo scrivono circa trenta attivisti per la difesa dei diritti umani in un appello in cui chiedono che a Navalny siano fornite adeguate cure mediche per i forti dolori alla schiena e alle gambe che accusa da tempo e che si metta fine alla «sistematica interruzione del sonno» denunciata dal dissidente. Lo riporta la testata online Meduza.

«La mancanza di un'adeguata assistenza medica e la privazione di fatto del sonno sono certamente torture e un trattamento crudele e disumano che ovviamente contraddicono le norme del diritto internazionale e gli obblighi assunti dal nostro Paese», proseguono gli attivisti, chiedendo alla responsabile dei diritti umani Tatiana Moskalkova di visitare Navalny nella colonia penale IK-2 di Pokrov e fare tutto il necessario «affinché sia fornita una seria assistenza medica e sia interrotta questa sistematica interruzione del sonno».

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