Migliaia di persone sono scese in piazza ieri contro le restrizioni in mezza Europa
Gli incidenti maggiori sono stati registrati nel Regno Unito e in Germania, con scontri e diversi arresti.
LONDRA / KASSEL - La voce contro i lockdown è risuonata ieri in mezza Europa, travolta da un'ondata di proteste contro le restrizioni, imposte per mettere un freno alla diffusione del coronavirus, a cui si sono unite decine di migliaia di persone.
Le marce si sono tenute in Austria, Bulgaria, Svizzera, Polonia, Italia, Finlandia, ma soprattutto nel Regno Unito e in Germania, dove sono stati registrati gli incidenti maggiori.
Slogan, risse e manette
Nella capitale britannica, i raduni hanno preso il via poco dopo mezzogiorno ad Hyde Park, con i manifestanti - tra i quali hanno trovato posto sia alcuni gruppi di negazionisti della pandemia, sia persone comuni che considerano eccessive le misure restrittive imposte dal governo di Londra - che hanno poi marciato verso Oxford Street. E se le dimostrazioni in sé non sono una novità, a esserlo è invece il numero degli arresti. Sono state infatti più di 30 le persone finite in manette per aver violato le disposizioni e aver preso parte agli scontri, con tanto di lanci di bottiglie e oggetti vari, contro le forze dell'ordine.
L'altro fronte caldo è stato quello di Kassel. Nella città dell'Assia settentrionale si sono riuniti oltre 20mila manifestanti. A innescare lo scontro con la polizia è stato un gruppo che ha tentato di sfondare un cordone di sicurezza. Una scintilla che ha portato gli agenti a sfoderare gli spray al peperoncino, i manganelli e i cannoni ad acqua per tentare di disperdere la folla.
Qualche scontro isolato è stato registrato anche a Vienna, con i manifestanti che lanciavano slogan "no-vax" e chiedevano le dimissioni del cancelliere Sebastian Kurz. A Helsinki circa 400 persone hanno sfidato pacificamente il freddo in piazza, "armate" di bandiere e cartelloni. In Italia la protesta è andata invece in scena a Torino, in Piazza Castello, dove una cinquantina di persone sono state multate per non aver indossato la mascherina o per essersi spostate dal proprio comune senza una chiara necessità.