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AUSTRALIAIn Australia brucia un rogo colossale grande come Manhattan

05.01.20 - 00:15
Il weekend infernale si è confermato tale e i pompieri sono allo stremo. Si aggrava ad almeno 24 il bilancio delle vittime
Keystone
I roghi, visti dall'occhio di un satellite della NASA, e i pompieri al lavoro.
I roghi, visti dall'occhio di un satellite della NASA, e i pompieri al lavoro.
In Australia brucia un rogo colossale grande come Manhattan
Il weekend infernale si è confermato tale e i pompieri sono allo stremo. Si aggrava ad almeno 24 il bilancio delle vittime

CANBERRA - Tre incendi colossali si sono uniti sabato, nello stato australiano di Vittoria, generando un rogo titanico da 37 km di diametro: praticamente, come fa notare la Cnn, grande come l'isola newyorchese di Manhattan. E nel Nuovo Galles del Sud la situazione, confermano le autorità, resta «fuori controllo».

Weekend infernale doveva essere, con temperature sopra i 40 gradi e vento forte. E così è stato e questo sabato - a detta degli stessi soccorsi - è stato il più catastrofico in assoluto dall'inizio dell'emergenza con «un pericolo incendi da molto marcato ad estremo in diversi distretti», ha comunicato l'Ufficio meteorologico nazionale. 

Canberra, che sabato ha vissuto una giornata di caldo da primato (44 gradi) si è svegliata domenica mattina con un cielo arancione pallido, causato dalla fuliggine che oscura il passaggio dei raggi solari.

Particolarmente minaccioso, è stato il vento: rapido a cambiare direzione, in grado di trasportare le braci e accendere fuochi là dove solo un momento prima non ce n'erano. «È una sfida immensa», ha commentato un responsabile dei pompieri del Nuovo Galles del Sud ai media, «non possiamo fermare il fuoco, ma possiamo tentare di far si che "sterzi" almeno un po' dagli abitati». 

Intanto, il bruciare furibondo delle fiamme ha creato dei microclimi autonomi in grado di generare piccole tempeste fra il fumo e anche lampi anomali, come quello che qualche giorno fa ha ucciso un giovane pompiere mentre era impegnato nelle operazioni di spegnimento.

Si aggrava anche il bilancio dei morti: sono 24 (l'ultimo nella notte fra sabato e domenica) e almeno 6 dispersi. Catastrofici i danni alle strutture, si parla di almeno 1'500 case distrutte. Da domenica mattina sul campo ci saranno anche 3'000 riservisti dell'esercito, il loro compito sarà quello di assistere la popolazione in difficoltà.

Una novità, questa, voluta dal premier Scott Morrison (in questi giorni al centro delle critiche) e che però non è piaciuta a chi fra le fiamme già ci lavora: «L'ho scoperto dai media e francamente sono deluso», conferma il capo dei soccorsi Shane Fitzsimmons, «oltre a tutto quello che dobbiamo già fare ci toccherà anche gestire questi uomini...»

Ai soccorsi si aggiungeranno questo lunedì anche 22 pompieri californiani della Angeles National Forest che lo scorso anno hanno combattuto contro i fuochi selvaggi al Nord di Los Angeles. «Non vedo l'ora di rendere il favore che ci hanno dato negli anni i nostri fratelli australiani», ha commentato alla CNN uno di loro.

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