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CILESale a 10 il bilancio delle vittime durante le proteste

21.10.19 - 07:13
Due persone sono morte carbonizzate durante il saccheggio ad un grande magazzino di materiali per l'edilizia e il bricolage
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Sale a 10 il bilancio delle vittime durante le proteste
Due persone sono morte carbonizzate durante il saccheggio ad un grande magazzino di materiali per l'edilizia e il bricolage

SANTIGO DEL CILE - In Cile due persone sono morte carbonizzate durante il saccheggio ad un grande magazzino di materiali per l'edilizia e il bricolage, durante il quale si è sviluppato un incendio. Con queste - rileva la testata cilena Bio Bio - salgono a 10 le vittime di cui sia ha notizia dall'inizio delle proteste.

L'incendio si è verificato alla filiale della Costrumart di La Pintana, nella regione metropolitana. Due persone sono morte in un incendio del supermercato a San Bernardo, cinque in una situazione simile a Renca e un'altra a Santiago.

«In guerra contro un nemico potente» - »Siamo in guerra contro un nemico potente e implacabile, che non rispetta nulla o nessuno», ha sentenziato il presidente cileno, Sebastián Piñera, condannando nuovamente le violenze avvenute durante le proteste di questo fine settimana contro l'aumento dei prezzi.

Piñera, durante un incontro con i media, ha insistito sul carattere «organizzato» delle manifestazioni sottolineando che «l'unico scopo» dei responsabili «è quello di causare il maggior danno possibile».

«Siamo ben consapevoli - ha detto Pinera secondo quanto riferito dalla testata cilena Bio Bio - del fatto che hanno gradi di organizzazione e logistica, tipici di un'organizzazione criminale», ha affermato il presidente.

Il presidente ha quindi invitato tutte le forze politiche e «tutti gli uomini di buona volontà» a condannare la violenza e unirsi contro di essa. «Ci sono alcuni che non l'hanno fatto, o quando lo fanno, lasciano sempre spazio all'ambiguità ... Stanno in qualche modo facilitando il percorso di coloro che vogliono distruggere la nostra democrazia».

Il capo dello Stato ha invitato a distinguere tra i violenti e quanti esercitano «il legittimo diritto di protestare», ma ha anche sottolineato che i militari - quasi 10'000 quelli dispiegati nel Paese - hanno il sostegno del governo e «della stragrande maggioranza dei cileni».

«Domani sarà un giorno difficile - ha concluso - ma stiamo facendo uno sforzo gigantesco per renderlo il più normale possibile»: per oggi è prevista la riapertura delle scuole e delle università, il regolare servizi di trasporto pubblico di superficie e la riapertura parziale della metropolitana.

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