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FRANCIALa Francia brucia per le pensioni

17.03.23 - 22:02
Continuano le proteste contro la riforma voluta da Macron e ottenuta scavalcando il Parlamento. Nuovi scontri a Place de la Concorde.
keystone-sda.ch / STR (Lewis Joly)
Fonte Tullio Giannotti, ANSA
La Francia brucia per le pensioni
Continuano le proteste contro la riforma voluta da Macron e ottenuta scavalcando il Parlamento. Nuovi scontri a Place de la Concorde.

PARIGI - La Concorde, dove ai tempi della Rivoluzione si stagliava la sagoma della ghigliottina, diventa ora un luogo simbolo della rivolta contro la riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron: dopo il raduno improvvisato di giovedì sera per protestare contro la decisione del governo di scavalcare il parlamento e i gravi scontri che ne sono seguiti (258 i fermi) la storica piazza è tornata a essere il centro della contestazione.

 A poche decine di metri, dall'altra parte della Senna, la blindatissima Assemblée Nationale, dove il governo ha sfidato la rabbia popolare imboccando la scorciatoia della «fiducia» per far passare una legge che impone l'aumento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni, invisa al 70% dei francesi.

Gruppi di manifestanti, molti giovani, e sempre più "gilet gialli" - in totale quattromila persone - si sono concentrati nella grande piazza parigina anche questa sera prima che la polizia li disperdesse attorno alle 20.  Avvisaglie che sembrano segnare l'inizio di un'altra stagione di rivolta e proprio per questo le autorità appaiono preoccupate dalla ricomparsa di molti leader dei "gilet gialli" tra i manifestanti.

Sul fronte politico, si affilano le armi per lo scontro di lunedì, quando le opposizioni tenteranno di ottimizzare l'ultima opportunità istituzionale loro rimasta: far cadere il governo di Elisabeth Borne. Che, nella caduta, trascinerebbe con sé anche la detestata riforma. Per ora sono state presentate due mozioni di censura: una del Rassemblement National di Marine Le Pen, che non raccoglierebbe i voti della gauche; l'altra - più strategica - da parte del piccolo gruppo di deputati indipendenti Liot. L'ha subito sottoscritta anche l'alleanza di gauche, Nupes, con conseguente ritiro della mozione dei melenchoniani de La France Insoumise, che hanno desistito per indirizzare il massimo dei voti su quella di Liot. L'obiettivo resta molto difficile, poiché anche facendo il pieno di voti da Marine Le Pen a Jean-Luc Mélenchon, e aggiungendo una quota di Républicains "disobbedienti" ai vertici alleati del governo, si resta piuttosto lontani dai 287 voti necessari: mancherebbero fra i 25 e i 15 voti, stando agli ultimi conteggi diffusi dal sito di Le Figaro.

Sul terreno, i leader sindacali hanno già dichiarato un'altra giornata di mobilitazione per giovedì prossimo, sperando di invertire la tendenza delle ultime settimane al calo di partecipazione. I settori in cui lo sciopero «a oltranza» dichiarato il 7 marzo sta ancora funzionando sono soprattutto quelli della nettezza urbana (10.000 tonnellate di immondizia infestano Parigi, anche se da oggi sono partite le precettazioni) e quello dell'energia. La Cgt, uno dei sindacati più importanti, ha annunciato il fermo della raffineria TotalEnergies di Normandia. Messo fuori servizio dai dipendenti anche il più grande stabilimento di stoccaggio di gas d'Europa, quello di Chémery: il flusso è stato ridotto a 70.000 metri cubi all'ora, "tecnicamente il minimo per non danneggiare le macchine". E a Edf (Eléctricité de France) restano i picchetti, con blackout "mirati". Il resto, anche se con qualche disagio, continua a funzionare, compresi i trasporti che sono tradizionalmente il settore che mette in ginocchio il Paese e che stavolta ha un tasso di aderenti allo sciopero che non crea troppi disagi. Coda dei disordini della vigilia, in mattinata sul Périphérique, la tangenziale di Parigi, gruppi di aderenti della Cgt hanno bloccato a più riprese il traffico, sempre molto denso nelle prime ore della giornata. Oltre i proclami dei sindacati - finora rimasti sempre un blocco unitario - si è spinto Mélenchon, che oggi ha «incoraggiato le mobilitazioni spontanee in tutto il Paese». Con la decisione di scavalcare il Parlamento «abbiamo raggiunto il nostro obiettivo - ha rincarato - questo testo non ha alcuna legittimità, chi si ribella ha ragione».

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COMMENTI
 

Meiroslnaschebiancarlengua 1 anno fa su tio
Quelli che bruciano ora pneumatici e tutto quello che trovano sono gli stessi che hanno manifestato per attirare l'attenzione sui cambiamenti climatici e l'impatto sull'ambiente dei nostri comportamenti quotidiani. Spero che verseranno qualche Euro di compasazione carbone. Per quel che è delle pensioni, finita la ricreazione delle manifestazioni, si dovra passare rapidamente all'applicazione delle leggi votate (anche in questo caso in modo monarchico, tipico della mentalità francese). Solo così si potrà salvare il sistema pensionistico francese che è attualmente in uno stato deplorevole.

Dex 1 anno fa su tio
Risposta a Meiroslnaschebiancarlengua
Non è il sistema pensionistico farancese che deve esse cambiato. Bisogna cambiare chi lo gestisce.

Meiroslnaschebiancarlengua 1 anno fa su tio
Risposta a Dex
Potresti spiegare cosa cambia se si sostutuiscono le persone che lo gesticono senza cambiare il sistema? Col sistema attuale mancano i soldi per garantire pensioni decenti. I soldi non si inventano cambiando solamente le persone.

dan007 1 anno fa su tio
Popolo che mette in ginocchio un paese manifestano anche danza ragione e il paese più sociale al mondo lo sciopero dei treni e inaudito e la categoria che sciopera anche quando non c’è niente da rivendicare hanno condizioni di lavoro ottimali pensione elevata e prima dei 60 anni di Cosa reclamano

Dex 1 anno fa su tio
Risposta a dan007
Reclamano per il loro valori. Per il loro futuro.

Quasi svizzeri 1 anno fa su tio
Risposta a dan007
Lei è ridicolo, domani potrebbero far leggi totalmente irrazionali che lei starebbe bello e buono a lamentarsi su un social come se cambiasse le cose, il suo è un pensiero pericoloso perchè se fosserò tutti come lei i nostri governanti farebberò ciò che vogliono sapendo che la popolazione non reagisce, abbiamo i nostri diritti e la nostra dignità, e bisogna scendere a protestare se qualche legge mette a repentaglio la nostra esistenza come la nostra vecchiaia, classico ragionamento da pecora che ha paura di staccarsi dal gregge per dire la sua per vivere la propria pace, sperando che qualcun altro lotti per lei per mancanza di p.. . Se il paese si ferma forse un problema di fondo c'è. In Italia dovrebbero far di più come i francesi, infatti da quando non protestano più come una volta si vede che fine stan facendo, i politici vedono finchè punto possono tirar la cinghia e fino che limite possono portare le persone anche economicamente parlando.

Brissago 1 anno fa su tio
I Francesi un popolo con due sfere enormi
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