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CORONAVIRUSCovid: contagi diminuiti, ma decessi aumentati

02.02.23 - 09:00
Negli ultimi 28 giorni i casi letali di Covid-19 sono cresciuti del 65% nel mondo, in Cina di addirittura il 244%
keystone-sda.ch / STF (MARK R. CRISTINO)
Covid: contagi diminuiti, ma decessi aumentati
Negli ultimi 28 giorni i casi letali di Covid-19 sono cresciuti del 65% nel mondo, in Cina di addirittura il 244%

GINEVRA - L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha pubblicato i dati dell'ultimo aggiornamento periodico globale sulla pandemia di coronavirus. Tra il 2 e il 29 gennaio sono stati quasi 20 milioni di nuovi contagi e oltre 114mila decessi: rispetto ai 28 giorni precedenti parliamo di una diminuzione del 78% dei casi e un aumento del 65% della mortalità. Al 29 gennaio 2023 il bilancio provvisorio della pandemia nel mondo è di oltre 753 milioni di casi confermati e oltre 6,8 milioni di decessi.

L'andamento per regione - Nelle ultime quattro settimane è stata registrata, come abbiamo avuto modo di dire più volte, una nuova ondata specialmente nella regione del Pacifico Occidentale dell'OMS (nello specifico in Cina). I casi segnalati sono in calo in tutte le aree, compresa quella cinese (-81% rispetto al mese precedente), a riprova che il picco potrebbe davvero essere stato raggiunto e superato. In Europa i contagi registrati sono diminuiti del 63%. Veniamo quindi ai decessi: nella regione OMS che comprende la Cina c'è stato un vertiginoso aumento, pari al 173%. Incrementi notevoli sono stati segnalati anche nel Mediterraneo Orientale (29%) e nella regione delle Americhe (13%).

La situazione in Cina - Il maggior numero di contagi nei 28 giorni è stato riportato dalle autorità sanitarie cinese: si tratta 11,3 milioni di nuovi casi, in calo dell'85% rispetto alle precedenti quattro settimane. I decessi sono stati 62'769, con un incremento di ben il 244%. Grosse percentuali di crescita anche per Stati Uniti (31%) e Giappone (46%).

Pochi test, uguale pochi casi segnalati - Gli esperti di questioni sanitarie a Ginevra spiegano che i recenti trend indicano chiaramente che il numero dei casi segnalati è sottostimato rispetto alle infezioni (e re-infezioni) a livello globale. «Ciò è dovuto in parte alla riduzione nell'attività di test e nei ritardi nelle comunicazioni da parte di molti paesi». L'OMS avverte che i dati di questo rapporto sono incompleti e andrebbero presi con cautela.

C'è quasi solo Omicron - Da fine dicembre 2022 a fine gennaio 2023 sono state condivise quasi 91mila sequenze del virus Sars-CoV-2. Omicron e sottovarianti sono responsabili del 99,9% dei contagi. «A livello globale, BA.5 e i suoi lignaggi discendenti restano dominanti».

Il nuovo criterio - L'OMS precisa infine che, d'ora in poi, i report prenderanno in considerazione un periodo di 28 giorni, per evitare le fluttuazioni che possono avvenire su scala settimanale e così da «fornire un quadro più chiaro di dove la pandemia sta accelerano o rallentando».

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COMMENTI
 

tulliusdetritus 1 anno fa su tio
Quando non sai più come difendere le tue idee, confondili con una marea di numeri assurdi ed impossibili da interpretare

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Tio perché sti titoli???? Ora aspettiamo la setta che incolperà i vaccini!!!
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