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TWITTERGiornalisti sospesi su Twitter? «È un precedente pericoloso»

16.12.22 - 21:20
L'Onu mette in guardia su questo modo d'agire: «Le voci dei media non dovrebbero essere messe a tacere».
keystone-sda.ch / STF (Michael Dwyer)
Fonte ats ans
Giornalisti sospesi su Twitter? «È un precedente pericoloso»
L'Onu mette in guardia su questo modo d'agire: «Le voci dei media non dovrebbero essere messe a tacere».

NEW YORK - La scure di Elon Musk su Twitter non si ferma. Dopo aver cancellato l'account di uno studente della Florida che tracciava il suo jet privato, il proprietario ha deciso di sospendere i profili di una decina di giornalisti delle più prestigiose testate americane, dal New York Times alla Cnn, accusati di aver postato informazioni che hanno messo in pericolo lui e la sua famiglia.

Una mossa azzardata anche per gli standard del controverso miliardario che ha scatenato la reazione indignata di Onu e Commissione europea.

I reporter colpiti dalla censura di Musk sono Ryan Mac del New York Times, Donie O'Sullivan della Cnn, Drew Harwell del Washington Post, Matt Binder di Mashable, Micah Lee di Intercept. Sospesi anche i free lance Aaron Rupar, Keith Olbermann, Tony Webster e l'account di Mastodon, piattaforma nota come alternativa a Twitter.

Ufficialmente la società di San Francisco non ha dato alcuna spiegazione per la misura né alcun preavviso, ma il patron di Tesla sul suo profilo ha accusato i giornalisti di aver postato «le coordinate per un assassinio» rivelando informazioni private su di lui. «Criticarmi tutto il giorno va benissimo, ma segnalare la mia posizione in tempo reale e mettere in pericolo la mia famiglia no», ha attaccato. In realtà, secondo un'analisi del Washington Post, nessuno dei giornalisti sospesi ha mai fornito dettagli personali sul miliardario.

L'ultimo post della reporter del quotidiano colpita da censura, Drew Harwell, riguardava ad esempio la cancellazione da Twitter dell'account @ElonJet che tracciava la posizione dell'aereo privato di Musk. Il patron di Tesla nei giorni scorsi ha anche minacciato di denunciare il creatore del profilo, lo studente universitario della Florida Jack Sweeney, ritenendolo responsabile per l'inseguimento a Los Angeles da parte di «uno stalker pazzo» dell'auto su cui viaggiava il suo figlio più piccolo, X. Prima di acquistare il social media Musk aveva contattato Sweeney offrendogli 50'000 dollari per chiudere l'account. Lo studente aveva rilanciato chiedendo 100'000 dollari per finire il college e una Tesla Model 3 e l'affare non si è mai concluso.

Adesso il bando ha colpito il cuore dell'informazione Usa, nonostante i buoni propositi dell'uomo più ricco del mondo che, lo scorso aprile, aveva dichiarato di sperare che «persino i miei critici peggiori restino su Twitter perché questo è ciò che significa la libertà di parola». Stando a quanto twittato dalla stesso Musk, la sospensione dovrebbe durare una settimana ma molti dei giornalisti colpiti dalla censura hanno riferito di aver ricevuto una comunicazione dalla piattaforma che la cancellazione è permanente.

La Commissione europea ha subito reagito alla sospensione arbitraria dei reporter definendola una notizia «inquietante» e minacciando sanzioni contro la piattaforma. «Elon Musk dovrebbe essere a conoscenza del nostro Media Freedom Act. Ci sono linee rosse», ha tuonato la vicepresidente per i valori e la trasparenza della Commissione Europea Vera Jourova. Forte anche la condanna dell'Onu che ha parlato di un «precedente pericoloso in un momento in cui i giornalisti di tutto il mondo devono affrontare censura, minacce fisiche e anche peggio».

Parlando con i giornalisti al Palazzo di Vetro, il portavoce delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric, ha sottolineato che «le voci dei media non dovrebbero essere messe a tacere su una piattaforma che professa di dare spazio alla libertà di parola». Per il direttore dell'American Civil Liberties Union Anthony Romero «non si possono conciliare le aspirazioni alla libertà di parola di Twitter con l'eliminazione degli account di giornalisti critici».

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COMMENTI
 

falco8 1 anno fa su tio
E in molti paesi EU (ma non in CH) non hanno avuto nessun scrupolo a mettere a tacere i giornalisti russi e i loro canali d'informazione. E Trump, che disprezzo, come mai è stato messo a tacere sul vecchio Twitter? E CNN (che leggo) ed il NYT non filtrano mai l'informazione? Inoltre Twitter ora è in mano ad un uomo solo, e quindi può far ciò che vuole.

Aargauer 1 anno fa su tio
Risposta a falco8
Trump sicuramente giornalista non è..a meno che abbia comprato anche questo titolo

Aargauer 1 anno fa su tio
Risposta a falco8
…giornalisti russi..pagati dal dittatore, canali Tv-radio ufficiali nord Coreani e legati al regime iraniano.. Questo si! Coretto metterli a tacere..non si tratta di libera informazione..si tratta di demagogia!!! Andate in mona voi credenti cospirazionisti

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a falco8
@Aargauer - che ipocrisia, un giornalista che esprime opinioni non vale più di qualunque persona colta o meno che esprime opinioni ! e poi quella è una ditta privata con un unico proprietario, se sei un impiegato prova a criticare pubblicamente il tuo CEO e vedrai cosa capita. Mi fai la morale a proposito della propaganda russa? La propaganda è ovunque e per farsi un idea vaga di comme stanno le cose è bene informarsi su canali variati leggendo o guardando cnn, rt, bloomberg, yt e altri il medesimo giorno; ti rendi subito conto che su certi temi le notizie non quadrano e sono manipolate o filtrate a seconda delle necessità. Si ha paura di cosa? Se mi limitassi a cnn per esempio mi sembrerebbe che è da mesi che l'ucraina è ha due passi dalla vittoria totale e si comporta in modo esemplare sul terreno e se mi limito a rt è tutto l'opposto.

Peter Parker 1 anno fa su tio
Che ipocrisia. Pero’ nessuna crisi isterica quando invece nel 2020 Twitter sospese un intero giornale, il New York Post, reo di aver pubblicato lo scandalo su Hunter Biden. Mah…era prima delle presidenziali quindi lo scandalo è stato affossato per non pregiudicare l’elezione di Sleepy Joe

Popi 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Peggio ancora, la sospensione e blocco dell’informazione arrivava direttamente dalla FBI che erano già a conoscenza del laptop da mesi e mesi ma non hanno fatto nulla al riguardo. Anzi, si sono pur inventati una storia assurda per screditare il NYPost
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