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Orion torna a casa e il Giappone va sulla Luna Mentre la missione Artemis I volgeva al termine, una start-up ha lanciato nello spazio una navicella che atterrerà sul satellite ad aprile
CAPE CANAVERAL - «Sono sopraffatto. Oggi è un giorno straordinario». Con queste parole Bill Nelson, amministratore delegato della Nasa, ha annunciato il rientro sulla terra della missione Artemis. La capsula Orion ha eseguito un perfetto ammaraggio nell'Oceano Pacifico intorno a mezzanotte (ora locale).
La prima missione con cui la Nasa intende far tornare l'umanità sulla Luna si è conclusa dopo 25 giorni e mezzo. Il veicolo spaziale ha compiuto un viaggio di 239mila chilometri andata e ritorno e ha orbitato intorno al satellite della Terra per alcune settimane. Quando è tornato verso casa, viaggiava a circa 32 volte la velocità del suono, ossia a 40mila chilometri all'ora. L'urto a questa velocità con l'aria ha fatto aumentare la temperature delle pareti esterne della navicella fino a più di 2mila gradi centigradi e causato un blocco delle comunicazioni della durata di circa 5 minuti. Come spiegato da Nelson in conferenza stampa, il prossimo test della missione riguarderà proprio lo scudo termico.
Mentre Orion tornava sulla Terra, il Giappone ha lanciato nello spazio la navicella che potrebbe ritornare per prima sulla Luna. Partita senza equipaggio da Cape Canaveral in Florida, è stata realizzata dalla start-up Ispace. Il suo viaggio durerà quattro mesi e dovrebbe raggiungere il suolo lunare alla fine del mese di aprile del 2023. A bordo ci sono alcuni robot che sono incaricati di effettuare dei rilevamenti una volta a destinazione.
Artemis I recovery update: @NASA_Orion is now in the well deck of the USS Portland. Teams with EGS and the DoD continue to make progress to safely secure the spacecraft. pic.twitter.com/EpslFMPLe6
— NASA's Exploration Ground Systems (@NASAGroundSys) December 11, 2022
