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MONDOSiamo circondati da guerre

07.11.22 - 06:30
Non solo l'Ucraina e Russia. C'è tensioni tra le due Coree e l'Iran è a un passo dal conflitto con l'Arabia Saudita
AFP
Siamo circondati da guerre
Non solo l'Ucraina e Russia. C'è tensioni tra le due Coree e l'Iran è a un passo dal conflitto con l'Arabia Saudita

WASHINGTON - Giornali, siti e tv non parlano d’altro. La guerra tra Russia e Ucraina resta ancora oggi, dallo scorso febbraio, la notizia di apertura dei media internazionali. A far paura, ancor di più dell’invasione russa dei territori ucraini, è il rischio di una escalation del conflitto che possa portare all’uso del nucleare da parte di Putin con un sempre maggiore coinvolgimento di Europa, Stati Uniti e addirittura Cina in quella che sarebbe una vera e propria Terza guerra mondiale. Secondo Filippo Grandi, Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, quella deflagrata il 24 febbraio 2022 è la crisi «che si aggrava più rapidamente in Europa dalla Seconda guerra mondiale».

Una marea di guerre - Ma allo stato attuale delle cose non è solo il conflitto Russia-Ucraina a “infiammare” il mondo. Secondo Armed Conflict Location &Event Data Project (ACLED) specializzata nella raccolta, nell’analisi e nella mappatura dei conflitti, se ne possono contare 59. Sarebbero invece una decina i conflitti o le situazioni di crisi in tutto il mondo che potrebbero peggiorare o evolvere nei prossimi mesi. Invece secondo i dati più recenti sui conflitti in giro per il mondo di Caritas italiana nel 2021 erano 22 quelli ad alta intensità. Con l'Ucraina si è arrivati a 23. Se invece si tengono in considerazione anche le crisi croniche e le escalation violente si arrivava a oltre 300 conflitti. Dall’Afghanistan, alla Libia, al Myanmar, alla Palestina, alla Nigeria, sono molte le popolazioni del mondo per cui il conflitto è la tragica normalità.

Iran pronta ad attaccare - Ma ci sono anche altri fronti “caldi” che in questi mesi, settimane, giorni stanno preoccupando e non poco. Alla lista delle guerre in corso infatti potrebbe presto aggiungersi quella dell’Iran all’Arabia Saudita. L'Iran sarebbe in procinto di sferrare un attacco contro Arabia Saudita e Iraq per distogliere l'attenzione dalle proteste interne che stanno scuotendo il regime da settembre. Secondo il Wall Street Journal, «l'attacco sarebbe imminente»; per distogliere l'attenzione dalle proteste interne che stanno scuotendo il regime. Gli americani sarebbero pronti a reagire contro Teheran.

Tensioni tra le due Coree. Preoccupano Cina e Taiwan - Sempre più tesa è invece la situazione tra le due Coree. Corea del Nord e Corea del Sud hanno lanciato ciascuna diversi missili oltre il confine marittimo che le separa: di fatto non ci sono state violazioni delle acque territoriali dell’una o dell’altra, ma ci si è andati vicino come non era mai accaduto in tempi recenti.

Sempre più tesi anche i rapporti tra Cina e Taiwan considerata una provincia cinese. Il governo dell'isola si oppone e ribadisce che solo i 23 milioni di persone che vi vivono hanno il diritto di decidere il loro futuro. Confortato dall’appoggio, da sempre, degli Stati Uniti, con tanto di visita di Nancy Pelosi lo scorso agosto, cui la Cina aveva risposto con aggressive esercitazioni militari nell'area. «Taiwan è una questione interna – aveva rimarcato Pechino - Gli Usa non hanno alcun diritto d'intervenire. E invece mandano segnali pericolosi».

Indiane Pakistan guardati a vista - Sempre da monitorare la tensione tra India e Pakistan. Dalla fine dell'Impero coloniale britannico le tensioni tra i due stati non si sono risolte e a settant'anni dall’indipendenza perdura uno stato di conflitto che si concentra in particolare sulla rivendicazione, da parte di entrambi gli stati, del territorio del Kashmir.

Come dimenticare poi il conflitto interno, seguito all’uscita delle truppe americane e della Nato, che sta lacerando l’Afghanistan tra la Repubblica islamica, espressione del vecchio governo assieme ad altre forze anti-talebane, e lo stato governato dal nuovo regime fondamentalista.

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Quei conflitti che nessuno sa
E poi ci sono loro. Le cosiddette “guerre dimenticate” o minori. Di cui nessuno parla ma che mietono vittime ogni giorno all’ombra dei media e dell’opinione pubblica, specie quella occidentale. Dalla Siria allo Yemen, dall'Etiopia al Mali, fino al Nagorno Karabakh e passando, fra gli altri, dalla Libia alla Somalia. Guerre o guerriglie che in alcuni casi vanno avanti da anni, in altri sono scoppiate di recente. L’Africa è il continente più martoriato con almeno una ventina di principali “aree di crisi”. Sempre secondo Acled (Armed Conflict Location and Event Data Project) sono 12 i paesi che dal 1° gennaio 2021 all’8 aprile marzo 2022 hanno superato la soglia dei mille morti per le violenze armate: Nigeria (10.584), Etiopia (8.786), Rd Congo (5.725), Somalia (3.523), Burkina Faso (2.943), Mali (2.344), Sud Sudan (2.160), Repubblica Centrafricana (1.801), Sudan (1.342), Niger (1.324), Mozambico (1.276), Camerun (1.141).

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COMMENTI
 

MissKirova 1 anno fa su tio
#estinzione

falco8 1 anno fa su tio
Buon articolo, è quello che spiego ad altri da mesi, ma ovviamente la verità è del DNA, non siamo razzisti, ma non frega a nessuno se dei 'diversi' si fanno la guerra.

Meganoide 1 anno fa su tio
Risposta a falco8
Non credo sia un problema di 'diversità', ma di interessi economici. Finché i conflitti regionali in Africa non causano aumenti delle materie prime è difficile che qualcuno decida di intervenire.

Suissefarmer 1 anno fa su tio
cit: sentirete parlare di guerre e rivoluzioni! ecc.. vero? falso? leggete e conprendete

Veveve 1 anno fa su tio
Premetto che non sono per nulla femminista ma una convinzione ce l’ho: se il mondo fosse governato dalle donne non ci sarebbe guerre intese come guerre con le armi! Gestirebbero le situazioni di tensione in modo diverso e non sprecherebbero tempo a giocare ai soldatini frustrati! Io veramente trovo assurdo che nel 2022 con tutte le esperienze del passato e con le conoscenze attuali ci siano ancora persone disposte ad andare a farsi ammazzare per il delirio di onnipotenza di qualche pazzo furioso! La vita è una sola e già di per se molto precaria perché sprecarla giocando alla guerra?

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a Veveve
Le donne hanno di dimostrato e dimostrano che possono essere ben peggio degli uomini. In genere quelle che si trovano e che si trovavano ai vertici di una nazione militarmente potente, sono state dei falchi. Anche la recente prima ministra UK non ha esitato di auspicare una soluzione nucleare su Mosca. ¦¦¦¦¦¦¦¦ E poi se vivi o lavori in mezzo alle donne te ne accorgi subito; colpi bassi, litigi costanti, vendette, ecc ecc.

MissKirova 1 anno fa su tio
Risposta a Veveve
Come no,basta vedere le 3 capre che abbiamo avuto in governo negli ultimi anni!!

Matan 1 anno fa su tio
Risposta a Veveve
Solo per fare un esempio messo nell'articolo, la Pelosi ha destabilizzato la situazione in Taiwan. Ma di donne che mettono a rischio la pace ce ne sono diverse. Non è una questione di sesso

dan007 1 anno fa su tio
Venti di guerra inaccettabile hai nostri tempi i giovani stanno cambiando i confini del mondo vogliono libertà democrazia cogliere le opportunità viaggiare senza frontiere chi fa le guerre sono dei pazzi radicali campati su vecchie ideologie con sfondo religioso politico economico. le guerre rimettono in gioco la mondializzazione richiudiamo le frontiere de localizzare in senso inverso il nostro know how la nostra industria proteggiamo i nostri interessi come fa l’Austrailia

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a dan007
Moltissimi giovani sono lobotomizzati dai social networks, non interessa loro nulla a parte i loro contatti virtuali, vivono in un mondo parallelo ben più a lungo dei giovani di ieri che sono quelli che ora governano e fanno la guerra. L'essere umano non cambierà mai, il più forte tenta di dominare il più debole e sarà sempre così.
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