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ARGENTINANuovo cimitero delle balene in Argentina: «Non c'è niente che possiamo fare»

05.10.22 - 14:49
I ritrovamenti si susseguono da una settimana, grazie alle autopsie i ricercatori stanno formulando le prime ipotesi
Pablo PORCIUNCULA / AFP
Nuovo cimitero delle balene in Argentina: «Non c'è niente che possiamo fare»
I ritrovamenti si susseguono da una settimana, grazie alle autopsie i ricercatori stanno formulando le prime ipotesi

PUERTO MADRYN - Il sud dell’Argentina si sta trasformando in un cimitero per le balene. La località turistica Puerto Madryn, famosa per gli avvistamenti dei cetacei anche molto vicino alla riva, sta vivendo un incubo.

Il 24 settembre è stato ritrovato il primo animale senza vita, ma da allora fino a oggi le segnalazioni si sono susseguite quotidianamente. Le autorità locali hanno per il momento registrato ben 13 balene morte nel Golfo Nuevo, vicino alla penisola di Valdez, il rifugio per la balena franca australe. 

Un’alga tossica - Le prime autopsie delle carcasse, delle acque e dei molluschi presenti sono già in corso e stanno fornendo le prime spiegazioni. «Dobbiamo controllare la presenza di eventuali biotossine legate alla proliferazione di particolari alghe nocive. Sospettiamo però che siano la causa del decesso di così tante balene», ha spiegato Agustina Donini, coordinatrice del programma di salvataggio delle balene. 

«Nessuno degli animali di cui abbiamo eseguito l’autopsia è morto a causa di lesioni oppure fratture legate a reti o recinzioni. Tutte erano inoltre in buona salute». Il numero di balene morte in poco tempo però ha allertato i ricercatori. Se l'ipotesi si dovesse confermare con ulteriori analisi, il margine di manovra diventerebbe minimo. «Le balene si nutrono di queste alghe, non possiamo impedirlo», ha affermato un ricercatore delldell’Institute for Whale Conservation (ICB).

La marea rossa - In cima alla lista dei sospettati si trova la marea rossa. Questo fenomeno stagionale sposta vicino alla riva una grande quantità di alghe microscopiche probabilmente contaminate. Anche il sindaco di Puerto Piramides, una delle località interessate, Fabian Gardon, sembra sposare questa ipotesi.

È stata data la raccomandazione alla popolazione locale di non consumare molluschi, a causa delle tossine e micro-alghe che potrebbero contenere. La tossicità per l'uomo dipende dal grado di concentrazione, ma può essere comunque pericolosa.

Il tasso di decesso delle balene potrebbe continuare a crescere, non solo perché i cetacei continueranno a nutrirsi di alghe stranamente tossiche, ma anche perché molti dei piccoli moriranno quando saranno lasciati senza la madre. 

Ulteriori indagini - Un’indagine fotografica aerea annuale dell'ICB ha registrato 1’420 balene arenate alla riva dei golfi di Nuevo e San José. «È il maggior numero di esemplari osservato in 51 anni di studio», ha spiegato l'istituto. Ulteriori autopsie sono in corso nei laboratori dell’ICB per fare luce sulle vere cause dell’incidente. 

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