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IRANCaos in Iran: «Gli americani ingannano i nostri giovani»

02.10.22 - 15:07
Il comandante delle Guardie della Rivoluzione incolpa gli Stati Uniti per le manifestazioni di protesta nel Paese.
Keystone
Fonte ATS ANS
Caos in Iran: «Gli americani ingannano i nostri giovani»
Il comandante delle Guardie della Rivoluzione incolpa gli Stati Uniti per le manifestazioni di protesta nel Paese.

TEHERAN - «Gli americani cercano di ingannare i giovani iraniani per indurli a inscenare proteste di piazza, questa è la loro ultima politica contro l'Iran»: lo ha affermato oggi il comandante delle Guardie Rivoluzionarie Hossein Salami. «Avvertiamo gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l'Arabia Saudita e il media anti-iraniani: vi spezzeremo. Non avete posto in Iran», ha aggiunto.

«Oggi gli Stati Uniti sono vecchi, logori, incapaci e sconfitti», ha detto il comandante iraniano, citato da Fars, aggiungendo che per riprendersi dalla sconfitta, tutti i demoni e i malvagi del mondo hanno avviato una guerra politica e mediatica contro l'Iran.

«Un gruppo di giovani, influenzato dai nemici e dalle loro operazioni psicologiche, dovrebbe chiarire la propria posizione e scegliere i nemici o noi, che siamo loro amici», ha detto.

Bilancio vittime - «Almeno 92 persone sono state uccise durante la repressione delle proteste in Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini», lo afferma la Ong Ihr. Venerdì 41 persone sono state uccise dalle forze di sicurezza iraniane a Zahedan.

L'Ong Iran Human Rights (Ihr), con sede in Norvegia, ha accusato le forze di sicurezza dell'Iran di aver «represso in modo sanguinario» una protesta scoppiata venerdì dopo le preghiere a Zahedan, nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchistan.

La protesta era legata alle accuse a un capo della polizia della città portuale di Chabahar, sempre nella provincia del Sistan-Baluchistan, di aver violentato una ragazza di 15 anni appartenente alla minoranza sunnita dei Baluch. Almeno 41 persone sono state uccise.

L'Iran afferma che cinque membri delle Guardie Rivoluzionarie sono stati uccisi a Zahedan in quello che i media ufficiali hanno descritto come un «incidente terroristico».

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