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MONDOGoverni pronti a fare di tutto per evitare che i mesi freddi diventino gelidi

25.08.22 - 21:30
Persa la Russia, si cercano partner alternativi: l'Algeria torna di grande interesse anche per la Francia
Depositphotos (dnaumoid)
Governi pronti a fare di tutto per evitare che i mesi freddi diventino gelidi
Persa la Russia, si cercano partner alternativi: l'Algeria torna di grande interesse anche per la Francia

AMSTERDAM - Una volta sfondata la soglia psicologica dei 300 euro per i contratti a termine sul gas naturale nel mercato di riferimento europeo, la giornata di giovedì è proseguita all'insegna della tensione tra gli operatori. Si è arrivati a un massimo di 320 euro, un rialzo vertiginoso che mette sotto pressione i governi europei, in vista di mesi molto difficili da affrontare senza poter contare sulle fonti russe.

La conseguenza dell'impennata del prezzo del gas produce, come inevitabile conseguenza, l'aumento dei costi di una lunga serie di prodotti - dai fertilizzanti allo zinco, passando per l'alluminio e via di seguito.

Gli stoccaggi - In tutta Europa prosegue la corsa al riempimento degli stoccaggi. In Francia è stato superato il 90%, sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo del 100% che il governo francese si è imposto. Altre nazioni, invece, punteranno alla quota ora raggiunta da Parigi e sono al lavoro facendo ricorso a fonti alternative alla Russia. L'Italia, ad esempio, lo scorso 23 agosto era a quota 80,1% mentre la media dell'Unione europea, alla stessa data, era del 78,05%. Nessuno fa meglio della Polonia, che sfiora la piena capacità (99,56%).

Il grande momento dell'Algeria - Come l'Algeria, che è diventato il primo fornitore di gas dell'Italia da alcune settimane e che è il destinatario di un «rinnovato interesse» (come scrivono i media locali) da parte della Francia. Giovedì il presidente Emmanuel Macron è sbarcato ad Algeri per una visita di tre giorni finalizzata ufficialmente a «rafforzare la cooperazione in tutti i campi», ma con un occhio particolare al gas - come indica la presenza nella delegazione dei ministri dell'Economia e dell'Energia e dei rappresentanti di grandi gruppi francesi. «Un velato viaggio per il gas», assicura Euroactive.

Anche il petrolio - Algeria sotto i riflettori non solo per il gas, ma anche per il petrolio. Il ministro dell'Energia Mohamed Arkab ha annunciato che «i paesi Opec+ si incontreranno il 5 settembre per valutare i recenti sviluppi del mercato petrolifero internazionale e le sue prospettive a breve termine». Arkab si è detto «sconvolto» dalla volatilità dei prezzi delle ultime settimane, basata a suo dire «su un'eccessiva anticipazione dei timori legati al rallentamento della crescita economica e la domanda globale di petrolio nei mercati finanziari». La riunione sarà utile per «definire un approccio comune per i prossimi mesi che consentirà di consolidare gli sforzi compiuti dall'Opec e dai suoi partner». L'Algeria, ha ribadito il ministro, è pronta «ad adottare le misure necessarie per mantenere la stabilità e l'equilibrio del mercato petrolifero internazionale».

Carbone prima di tutto - Alla ribalta non c'è solo il gas, ma anche il carbone. Fonte in via d'estinzione nell'ottima della svolta verde, che è ridiventata di grandissima attualità dopo le sanzioni a Mosca. Basti pensare alla priorità concessa in Germania ai treni cargo che lo trasportano rispetto ai convogli passeggeri. Il messaggio è chiaro: in questo momento l'approvvigionamento energetico viene prima di tutto. E appare poco probabile che, visto come vanno le cose al momento, Berlino dica davvero addio al carbone entro il 2030.

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COMMENTI
 

Tiki8855 1 anno fa su tio
Macron sempre più lecchino!

vulpus 1 anno fa su tio
Risposta a Tiki8855
Sarà anche lecchino, ma previdente.

RV50 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
vulpus . previdente ma anche incoerente !!! forse si sono resi conto che i "nostri" alleati USA dell'Europa gliene importa un baffo .... lo scopo di destabilizzare il nostro territorio per loro é andato a buon fine ora noi ne pagheremo le conseguenze..

Tiki8855 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
Non ha ottenuto niente con la sua cordata in Algeria! Sostituire il gas russo (20%) sarà un'operazione alquanto ardua se non impossibile...

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a RV50
@RV50 È la terza presidenza statunitense in cui si chiede un'autonomia militare europea (il particolar modo Trump, forse l'unica cosa che ha azzeccato). Mi risulta però che a destabilizzare il continente europeo sia un'altra nazione.

RV50 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Mattiatr a me risulta ,anche basandomi su notizie parziali e non di parte; che la Russia non avesse motivo di creare quello che sta succedendo e che non approvo ; ma il tutto é partito da quando gli Usa hanno instaurato in Ucraina un governo fantoccio al solo scopo di avere una mano .... se ti ricordi qualche mese prima dell'invasione l'indice di gradimento dell'attuale presidente ucraino era sceso di molto e anche la popolazione si chiedeva se fosse stato la persona adatta .... a quel punto l'America e la Gran Bretagna hanno cominciato a gettare benzina sul fuoco fino all'irreparabile e l'UE li ha seguiti come pecoroni .... quindi non scarichiamo la colpa addosso solo ai russi anche l'occidente ha avuto la sua parte di responsabilità ... e ti dico una cosa vedremo come andrà con i cinesi !!!!!

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a RV50
Guarda, se la Russia non avesse avuto motivo per invadere l'Ucraina ora non ci sarebbero carri armati in quella nazione. Motivi ne aveva eccome, per esempio nel 2013 Gazprom aveva perso un appalto per dei giacimenti in Crimea, nel 2014 l'ha invasa, oppure l'avvicinamento alla Nato, all'UE, l'approvvigionamento idrico della Crimea (dopo la conquista gli hanno staccato l'acqua) e via dicendo. Com'è vero che la situazione contingente ha portato gli stati nato europei ad un riarmo, ergo indipendenza militare, ergo maggiori possibilità per gli USA d'impegnarsi nel pacifico. Con le possibili ragioni da entrambi i fronti potremmo scriverci un libro, non cambia il fatto che la Russia ha invaso una nazione mentre gli Stati Uniti a malapena gli inviano armamenti completi. In ogni caso l'instabilità politica non è sintomatico di un governo fantoccio, vedi Italia, semplicemente hanno eletto un incompetente, che non ha portato risultati, e quindi è calato nei sondaggi (questo malgrado la corruzione molto presente nella sua nazione).

RV50 1 anno fa su tio
Bene compriamo in Algeria e mi stà un po stretta ma ricordiamoci che Algeria non ha aderito alle sanzioni contro la Russia .... però vi sta bene a essere dipendenti da loro !!!! povera politica UE sono favorevoli alle sanzioni e vanno a fare contratti con una nazione anti sanzioni ... sono peggio delle put.....ne almeno loro non guardano in faccia a nessuno ma solo ai soldi....

Gio58 1 anno fa su tio
Risposta a RV50
@RV50 Coerenza, grande sconosciuta!!

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a RV50
@RV50 hai ragione, l'Algeria non è proprio la miglir nazione al mondo (anzi). Diciamo che se negli ultimi 20-30 anni si fosse puntato a un mix energetico non basato su fantasie, moralità e illusioni forse oggi non saremmo così dipendenti dal gas Russo (noi inclusi visto che lo importiamo molto dalla Germania e non siamo proprio ben messi elettricamente).
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