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STATI UNITIVenti milioni di donne hanno perso l'accesso all'aborto

24.08.22 - 06:30
Nei prossimi giorni potrebbero aumentare ulteriormente. Diversi Stati stanno lavorando a nuovi divieti totali o parziali
Reuters
Venti milioni di donne hanno perso l'accesso all'aborto
Nei prossimi giorni potrebbero aumentare ulteriormente. Diversi Stati stanno lavorando a nuovi divieti totali o parziali
Sono passati esattamente due mesi dal ribaltamento della sentenza Roe vs Wade

WASHINGTON - Una statunitense su tre non ha accesso all'aborto. A due mesi esatti dal ribaltamento del caso del 1973 Roe vs Wade la mappa degli Stati Uniti si tinge sempre più di rosso.

Il 24 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso che l'aborto non è un diritto costituzionale e numerosi Stati si sono lanciati, da allora, in una corsa verso il bando. Allo stato attuale, in dieci stati l’aborto è considerato illegale. In tre di questi sono previste delle eccezioni nel caso di stupro o incesto. In quattro altri Stati il diritto è limitato a sei settimane. Va considerato che nella maggior parte dei casi i sintomi maggiormente indicativi di una gravidanza compaiono tra la quinta e la sesta settimana.

In 15 Stati l'aborto è legale e in altri 10 è leggermente limitato. Questo vuol dire che in alcuni casi lo Stato non copre le spese mediche, mentre in altri non si può interrompere la propria gravidanza dopo 22 o 24 settimane di gestazione.

Il Washington Post ha creato una mappa virtuale in cui si possono seguire giorno per giorno le attività legali e legislative legate al tema dell'aborto. Il quotidiano americano ha calcolato che oggi una donna su tre negli Stati Uniti, che corrisponde a poco più di 20 milioni di persone, non ha accesso all'aborto. E nei prossimi giorni il dato potrebbe ancora cambiare.

Dei quattro Stati che limitano l'aborto alle sei settimane, due dovrebbero restringere ulteriormente la legge. In questo modo l'interruzione di gravidanza volontaria diventerebbe illegale in 12 Stati. A questi dovrebbe aggiungersi anche l'Indiana a metà settembre, che però prevede delle eccezioni nel caso di stupro, incesto, anormalità congenite del feto e stato di salute della madre.

Attualmente, in otto Stati i divieti totali o parziali sono bloccati da dei giudici. Anche qui le cose potrebbero rapidamente cambiare. Almeno in uno di questi ultimi Stati si sta lavorando a una legge totale.

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