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REGNO UNITOIl "grillo parlante" di Boris si è dimesso

15.06.22 - 21:41
Il consigliere etico del primo ministro inglese era frustrato per il Partygate
Reuters
Fonte ATS
Il "grillo parlante" di Boris si è dimesso
Il consigliere etico del primo ministro inglese era frustrato per il Partygate

LONDRA - Nuovo scossone nell'entourage di Boris Johnson fra i contraccolpi del cosiddetto scandalo Partygate sui ritrovi organizzati a Downing Street in violazione delle restrizioni anti Covid imposte dallo stesso governo Tory nel Regno Unito a milioni di britannici fra il 2020 e il 2021. Lord Christopher Geidt, consigliere indipendente del premier chiamato a sorvegliare dall'aprile dell'anno scorso i comportamenti etici delle personalità di governo, ha annunciato infatti stasera le proprie dimissioni, dopo essere entrato a fine maggio in rotta di collisione con BoJo.

In un suo rapporto, Geidt - alto funzionario di Stato che in passato è stato anche a capo della segreteria personale della regina Elisabetta - era giunto infatti alla conclusione che vi potessero essere "ragionevoli" dubbi su una violazione degli standard di comportamento ministeriali da parte di Johnson, alla luce della multa inflitta alla fine al primo ministro dalla polizia per la sua partecipazione a uno dei "party" indagati.

Violazione che, ove fosse stata riconosciuta, avrebbe dovuto comportare di prassi le dimissioni; ma da cui Johnson si è alla fine auto-assolto un paio di settimane fa in una lettera di risposta al consigliere. Lettera di cui lord Geidt si era inizialmente dichiarato soddisfatto (dopo aver sollecitato il premier a renderla pubblica come è successo, per argomentare le proprie giustificazioni in piena trasparenza); ma non senza sottolineare di non poter fare altrimenti, essendo il suo ruolo sottoposto per statuto all'ultima parola del premier stesso. Né nascondere in una successiva audizione parlamentare una certa "frustrazione".

Fino alla svolta di stasera e alla scelta di dimettersi: presa "con rammarico", come egli scrive in una nota ripresa dalla Bbc, nella consapevolezza dichiarata che si tratti tuttavia a questo punto dell'unica "cosa giusta da fare".
 
 

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