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UNIONE EUROPEAFacciamo il punto sul bando dell'Unione Europea al petrolio russo

31.05.22 - 16:54
Decise nella notte a Bruxelles per danneggiare Mosca, verosimilmente finiranno per impattare il prezzo del nostro pieno
Reuters
Facciamo il punto sul bando dell'Unione Europea al petrolio russo
Decise nella notte a Bruxelles per danneggiare Mosca, verosimilmente finiranno per impattare il prezzo del nostro pieno

BRUXELLES - Un accordo sul petrolio russo, arrivato dopo una lunga impasse – che sembrava decisiva – nel cuore della notte. A Bruxelles si è quindi deciso di chiudere i rubinetti (almeno in parte) dell'oro nero che arriva da Mosca. Unica eccezione, l'Ungheria di Orban che ha fatto carte false per divincolarsi dallo stop: «Gli ungheresi possono dormire sonni tranquilli», ha dichiarato visibilmente soddisfatto.

Le sanzioni, nel dettaglio

Dopo un mese di titubanze, l'Unione Europea ha deciso per un bando parziale del petrolio russo, puntando ad arrivare al 90% dell'import in meno entro la fine dell'anno. A venire immediatamente congelati sono le consegne via nave, che sono circa il 75% del totale.

Resterà invece invariato l'afflusso attraverso l'oleodotto Druzhba (che significa “amicizia”), e questo lo ha voluto espressamente l'Ungheria. In questo modo si conta di danneggiare lo sforzo bellico in maniera sostanziale.

Come scrive il Guardian, attualmente l'Europa paga alla Russia circa 1 miliardo di euro al giorno per gas e benzina. L'obiettivo è quello di ridurre questa cifra (astronomica) il più possibile. 

Le ripercussioni per il consumatore

Detto questo, la decisione di Bruxelles toccherà le pompe di benzina? Verosimilmente sì, almeno finché l'Unione Europea non troverà un'alternativa altrettanto valida, cosa che è ben lungi dall'essere raggiunta. Gli indicatori di un nuovo rincaro ci sono tutti, come la netta impennata del prezzo del brent (123 dollari al barile, il più alto da due mesi a questa parte) che è già salito di più del 70% dall'inizio dell'anno.

Difficilmente rischieremo di restare senza benzina e nafta, perché la Russia rifornisce circa il 27% del carburante dell'Unione Europea. Più critica resta la faccenda del gas, vitale per alcuni Paesi, e di ben altro volume (si stima che circa il 40% del fabbisogno totale dell'Europa). Non stupisce quindi che qui, fra i Paesi membri dell'Ue, si proceda con i piedi di piombo.

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