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SLOVACCHIAL'inquinamento del fiume Slana: «I pesci muoiono soffocati»

23.05.22 - 19:00
Il chirurgo locale Tibor Varga: «Ho assistito alla lenta morte della fauna selvatica» a causa di ferro e zinco
Reuters
L'inquinamento del fiume Slana: «I pesci muoiono soffocati»
Il chirurgo locale Tibor Varga: «Ho assistito alla lenta morte della fauna selvatica» a causa di ferro e zinco
Mentre non è chiaro di chi sia la responsabilità, le autorità stanno ora cercando di ridurre la contaminazione

NIZNA SLANA - Il fiume Slana, nell'est della Slovacchia, è diventato arancione a causa di una contaminazione, tanto che i pesci e gli animali selvatici che lo hanno a lungo abitato stanno morendo.

Come raccontato dal 35enne del luogo Tibor Varga ai reporter di Reuters, il motivo è una miniera di ferro nelle vicinanze, che ha provocato un riversamento di sostanze nell'acqua. L'inquinamento è tale che si sta trasformando in un disastro ecologico, diretto ora verso l'Ungheria.

Le autorità slovacche hanno già dichiarato che prenderanno provvedimenti per ridurre la quantità di acqua inquinata proveniente dalla miniera, che è di proprietà dello Stato, ma la gente del villaggio di Nizna Slana, dove si trova l'impianto, è disperata.

«I pesci soffocano»
Varga, chirurgo con l'hobby della pesca, sta monitorando le acque da febbraio, e dice di aver assistito «alla lenta morte della fauna selvatica» a causa degli alti livelli di ferro e di zinco nel fiume. «Le branchie dei pesci vengono coperte, riducendo la superficie dove respirano, quindi iniziano a soffocare».

Le autorità ungheresi, per il momento, non hanno rilevato livelli allarmanti nella qualità dell'acqua, e nemmeno trovato pesci morti, ma c'è preoccupazione. Il Segretario di Stato Balazs Orban ha dichiarato settimana scorsa che l'acqua inquinata proveniente dalla miniera di ferro di Nizna Slana è fluita nel fiume senza alcuna diluizione o trattamento, il che «ha causato una grave catastrofe ecologica nella parte slovacca del fiume».

«Mangiare i pesci? Quali?»
L'azienda mineraria Rudne Bane, dal canto suo, ha sporto una denuncia contro ignoti, spiegando che l'acqua proviene da una sacca di minerale di ferro sotterranea, che era rimasta allagata anni fa. Il direttore Peter Zitnan ha assicurato che la società stava preparando una procedura per rilasciare nel fiume dell'acqua non contaminata. Anche le autorità slovacche hanno comunque chiarito che «Rudne Bane non ha alcuna responsabilità» e che non si tratta di una sostanza velenosa.

Ciononostante, i residenti dei villaggi slovacchi e ungheresi sul fiume si trovano in una situazione tutt'altro che piacevole. «È una catastrofe. Alcuni dicono che possiamo mangiare il pesce, che non è velenoso. Beh, io lo cucinerò volentieri per tutti quelli che riescano a pescarne... sempre che ne siano rimasti», ha commentato Janos Ragyina, un residente del villaggio slovacco di Plesivec.

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