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UCRAINAIl sindaco di Mykolaiv non molla: «Putin è l'Hitler del 21esimo secolo»

20.04.22 - 17:30
Oleksandr Senkevich: «Noi siamo ipermotivati, non come i soldati russi che vanno a morire per Putin»
Reuters/Imago
Il sindaco di Mykolaiv non molla: «Putin è l'Hitler del 21esimo secolo»
Oleksandr Senkevich: «Noi siamo ipermotivati, non come i soldati russi che vanno a morire per Putin»
La risposta agli ultimatum da Mosca è sempre la stessa: «O tornate a casa e continuate a vivere, o venite qui a morire»

MYKOLAIV - «Ho ricevuto diversi messaggi dai russi che mi dicevano di arrendermi o di affrontare lo stesso destino di Mariupol. Allora ho anch'io dato a loro due opzioni: o tornare a casa, e continuare a vivere, o venire qui e morire».

Lo ha raccontato il sindaco della città ucraina di Mykolaiv, Oleksandr Senkevich, in un'intervista con il giornalista britannico David Patrikarakos.

«I russi non capiscono che viviamo in una democrazia. Scrivono a me, ma un uomo solo non può decidere per tutti. Anche se io volessi arrendermi - cosa che non farei - il popolo non accetterebbe mai», ha aggiunto Senkevich, sottolineando la diversità di vedute tra russi e ucraini.

Quello di Mosca è un mondo «tutto al contrario», «basta guardare la loro propaganda: combattono il fascismo portando il fascismo; liberano schiavizzando. Quando dicono che l'Ucraina sta progettando un attacco con armi chimiche, sai che è quello che loro hanno in mente».

«Non dormo nello stesso posto due notti di fila»
Ma come sta vivendo la guerra, il primo cittadino di una delle città più colpite, e centro nevralgico tra Kherson (occupata dai russi) e il fondamentale porto di Odessa? «Mi muovo costantemente», ha ammesso il sindaco, «non dormo nello stesso posto per due notti di seguito. Tutto ciò di cui ho bisogno è la mia arma e un posto dove lavarmi».

La città meridionale di Mykolaiv è spesso stata sulle prime pagine, come ad esempio quando è stato bombardato il palazzo della Regione: un attacco che ha provocato 14 morti. Ora i bombardamenti non calano, anzi sono più intensi. Eppure, nonostante le foto ritraggano una città sempre più distrutta, Senkevich non perde motivazione.

«Stiamo combattendo per le nostre famiglie e la nostra terra: siamo ipermotivati», ha detto al giornalista, «i russi combattono invece solo per morire agli ordini di Putin, l'Hitler del 21° secolo, e per questo sono demotivati».

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