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GERMANIAVaccinato quasi 90 volte? «Né danni, né benefici»

06.04.22 - 18:30
L'uomo che si è fatto inoculare 87 volte un preparato anti-coronavirus sta bene, e non è protetto meglio degli altri
IMAGO
Vaccinato quasi 90 volte? «Né danni, né benefici»
L'uomo che si è fatto inoculare 87 volte un preparato anti-coronavirus sta bene, e non è protetto meglio degli altri
La sua cattura è stata possibile grazie ad un'allerta lanciata dalla Croce Rossa: «Se lo vedete in un centro vaccinale, chiamate la polizia»

BERLINO - Il 60enne tedesco che si è fatto vaccinare quasi 90 volte contro il coronavirus (ne abbiamo parlato qui) non deve temere per quanto riguarda possibili danni alla sua salute.

Oltre a ciò, non ha nemmeno una maggiore protezione contro l'infezione da coronavirus, rispetto a chi si è vaccinato seguendo le direttive delle autorità sanitarie. Lo ha dichiarato alla DPA l'infettivologo Dietmar Baier, membro della Commissione di vaccinazione della Sassonia.

«Né del bene, né del male»
Vaccinarsi un numero così elevato di volte «non fa del bene, ma neanche del male», ha detto Baier, spiegando che non porta nemmeno e in alcun modo ad una migliore protezione contro il virus. Questo perché il sistema immunitario smaltisce rapidamente la sostanza e si adatta di continuo ai richiami tanto da arrivare ad un punto in cui «non reagisce più».

Dall'estate del 2021, lo ricordiamo, l'uomo originario di Magdeburgo si è vaccinato 87 volte in vari centri vaccinali. Si presume che il suo scopo fosse vendere i certificati vaccinali a chi non aveva intenzione di farsi inoculare il preparato. Ad inizio marzo è però stato riconosciuto ad Eilenburg, dopo che la Croce Rosse Tedesca (DRK) aveva emesso una diffida, avendolo notato più di una volta in un centro di vaccinazione di Dresda: «Se quest'uomo appare di nuovo in un centro vaccinale, chiamate la polizia».

Potrebbe essersi recato anche in altri Stati federali, per fare ancora più vaccinazioni? La polizia sta indagando: «Non possiamo escluderlo» ha detto un portavoce del Dipartimento di Lipsia al portale Spiegel. 

Rischia il carcere
Un'indagine è stata aperta in relazione alla contraffazione di documenti ufficiali, e l'uomo potrebbe vedersela brutta.

Come ha commentato alla Mitteldeutscher Rundfunk Henning Lorenz, esperto di diritto medico dell'Università di Halle, «si suppone che l'uomo abbia agito in modo pianificato, e avendo venduto i certificati può essere considerato anche il reato di frode commerciale».

Poi, «il caso è giuridicamente importante poiché coinvolge quasi 90 atti individuali di frode. Sommando ciascuna delle possibili condanne si forma una pena complessiva» che non è da sottovalutare, per Lorenz. La stima dell'esperto è che potrebbe arrivare una pena detentiva «da sei mesi» fino a qualche anno.

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