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La Cina molla il carbone, e inguaia i progetti dello Zimbabwe

ZIMBABWELa Cina molla il carbone, e inguaia i progetti dello Zimbabwe

31.03.22 - 15:00
Il cambio di strategia cinese sta costringendo molti Paesi in via di sviluppo a ripensare i propri piani
IMAGO
Il progetto prevedeva un'ampliamento della centrale di Hwange.
Il progetto prevedeva un'ampliamento della centrale di Hwange.
La Cina molla il carbone, e inguaia i progetti dello Zimbabwe
Il cambio di strategia cinese sta costringendo molti Paesi in via di sviluppo a ripensare i propri piani
Ci sarà una svolta verde? O un altro attore importante prenderà il posto della Cina nella realizzazione di progetti in Africa?

SENGWA - Una centrale a carbone che doveva essere realizzata in Zimbabwe potrebbe non vedere mai la luce del sole, a causa di una virata improvvisa della strategia energetica internazionale della Cina.

L'azienda RioEnergy, una delle più grandi compagnie minerarie ed energetiche dello Zimbabwe, sta infatti cercando finanziamenti alternativi dopo che la Cina ha deciso di tirarsi indietro dal progetto. Questo perché il Governo di Pechino, a settembre, ha annunciato che non avrebbe più finanziato nuovi progetti legati al carbone all'estero, come parte dello sforzo volto a frenare le emissioni.

Come riportato da Reuters, si tratta di una decisione (e una carenza di finanziamenti per il carbone) che sta costringendo molte nazioni in via di sviluppo in Africa e in Asia a ripensare i loro piani energetici. La situazione è ora sotto l'occhio attento degli specialisti, curiosi di vederne l'impatto. Forzerà un passaggio più rapido a un'energia pulita? Porterà a un intervento di altri finanziatori? Causerà carenze di energia?

«Non intendiamo sacrificare la nostra crescita»
La centrale di Sengwa, nel nord-ovest dello Zimbabwe (Paese che già soffre di una mancanza di elettricità e che ha tra le più grandi riserve di carbone del continente) avrebbe raddoppiato la capacità elettrica del Paese.

RioEnerg per ora non molla, e sta considerando piani di finanziamento alternativi: «Siamo ancora sul mercato per finanziare il progetto e lavoreremo con tutti i possibili finanziatori, compresi i cinesi», ha detto a Reuters un finanziario dell'azienda, che ha ammesso che un'altra idea presa in considerazione è quella di trasformare l'impianto a gas.

Un portavoce del governo dello Zimbabwe ha rifiutato di commentare lo stato del progetto, chiarendo però che lo Zimbabwe «ha il diritto di sfruttare le sue risorse di carbone se necessario» e che non intende «sacrificare le sue prospettive di crescita» per argomenti ambientali.  

57 progetti a rischio
Dal canto suo, il Ministero degli Esteri cinese ha ribadito che «aumenterà il sostegno allo Zimbabwe per i progetti di energia rinnovabile e ne aiuterà lo sviluppo sostenibile».

A livello globale, circa 63 miliardi di dollari di finanziamenti statali cinesi in 57 progetti potrebbero essere a rischio a causa del ritiro della Cina dal finanziamento del carbone all'estero, secondo il think tank statunitense Global Energy Monitor.

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