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REGNO UNITO Sessista, razzista e violenta, l'altra faccia di Scotland Yard

08.02.22 - 06:00
I retroscena dell'indagine sulla condotta degli agenti della polizia londinese
AFP
Sessista, razzista e violenta, l'altra faccia di Scotland Yard
I retroscena dell'indagine sulla condotta degli agenti della polizia londinese
Tutti gli scandali che hanno offuscato negli ultimi anni la celebre Polizia Metropolitana

LONDRA - «Picchia una pupa e ti amerà. È la natura umana sono programmate per amare questa merda». «Se fossi single con te userei il cloroformio». E ancora: «Mio padre ha rapito dei bambini africani e ne ha fatto cibo per cani».  Messaggi sessisti, razzisti e omofobi tra quelli che si scambiavano su WhatsApp gli agenti di Scotland Yard. A rivelarlo è il rapporto "Operation Hotton", un documento dell'Indipendent Office for Police Conduct che ha portato alla luce le comunicazioni di 14 ufficiali di uno dei corpi più prestigiosi al mondo, la Polizia metropolitana di Londra.

Piove sul bagnato - L'immagine dei Scotland Yard era già stata pesantemente ammaccata ad ottobre quando altri dati, riferiti al periodo 2016-21, hanno riferito di duemila poliziotti accusati di reati a sfondo sessuale, molestie, anche stupri, persino nei confronti di minori. Tra i più recenti, il caso dell'agente Adam Zaman arrestato in autunno dai suoi colleghi sempre con la stessa accusa: avrebbe aggredito una donna nel centro di Londra. 

Discrezione su condannati - Lo scandalo, emerso grazie al Freedom of Information, include più di 370 di aggressioni sessuali, quasi 100 casi di stupro e 18 di reati sessuali su minori. Ma anche rapporti sessuali con una collega sul posto di lavoro, andare a letto con un criminale e persino rubare del denaro da una persona deceduta. L’opinione pubblica inglese si interroga sui metodi di indagine e giudizi da parte degli stessi organi di controllo. Spesso infatti indagini, processi e quant’altro sono secretate, solo l’8% ha perso il posto di lavoro ma tutti o quasi sono riusciti a mantenere l’anonimato in caso di condanna.

La macchia peggiore - La vicenda però più agghiacciante riguarda un altro ex poliziotto di Scotland Yard, Wayne Couzens, 48 anni, condannato all'ergastolo per aver rapito nel marzo 2021 e poi stuprato e ucciso la 33enne Sarah Everard. La donna era stata aggredita mentre rincasava alle nove di sera in un quartiere residenziale a Brixton.

Nel 2016 la bufera investì invece agenti della SCD6, una unità speciale anti-crimine, che avevano subito influenze e forme di corruzione da parte di ex colleghi diventati investigatori privati e riuniti nella agenzia chiamata Risc. Annus horribilis anche il 2009, quando un errore da dilettanti costrinse l’allora capo dell’antiterroristica di Scotland Yard Bob Quick a rassegnare le dimissioni. Si fece fotografare con tanto di faldone in bella mostra, su cui si potevano leggere informazioni top-secret su un'operazione anti terrorismo.

Il pestaggio dell'edicolante - Sempre nel 2009 un altro grande scandalo, la morte di Ian Tomlinson, edicolante di 47 anni, che stava tornando a casa dal lavoro quando venne circondato da alcuni poliziotti che, dopo averlo raggiunto, iniziarono a colpirlo alle gambe, gettandolo a terra con violenza pensando fosse uno dei manifestanti durante gli scontri nei giorni del G20. Ian cadde a terra. Si rialzò, ma poco dopo venne trovato morto a poche decine di metri. Si pensò ad un malore ma poi un video diffuso dal Guardian mise alla berlina la condotta della polizia di Londra. Il poliziotto accusato di omicidio Simon Harwood, fu comunque dichiarato non colpevole ma anni dopo Scotland Yard si è scusata e ha risarcito la famiglia di Tomlinson.

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