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QATAR / BELGIO / AFGHANISTANUna reporter incinta neozelandese accolta in Afghanistan

30.01.22 - 11:06
A causa della gravidanza (non essendo sposata) non poteva restare in Qatar, e la Nuova Zelanda le ha chiuso le porte
keystone-sda.ch (Stian Lysberg Solum)
Fonte ats ans
Una reporter incinta neozelandese accolta in Afghanistan
A causa della gravidanza (non essendo sposata) non poteva restare in Qatar, e la Nuova Zelanda le ha chiuso le porte
«Una storia brutalmente ironica», ha raccontato la donna al New Zealand Herald

BRUXELLES - Una giornalista neozelandese incinta è stata accolta dai talebani a Kabul dopo che, a causa delle norme anti-Covid, il suo Paese non l'ha autorizzata a rientrare dal Qatar.

Charlotte Bellis, questo il nome della reporter che ha raccontato la sua storia «brutalmente ironica» al New Zealand Harald («una volta interrogavo i talebani sul loro trattamento delle donne, e ora devo fare le stesse domande al mio governo»). In agosto aveva lavorato in Afghanistan per Al Jazeera assieme al suo compagno, il fotografo belga Jim Huylebroek. Era rientrata al quartier generale di Doha a settembre quando si è accorta di essere incinta.

Essendo illegale in Qatar aspettare un figlio senza essere sposati la giornalista ha deciso di rientrare in Nuova Zelanda ma le rigide norme anti-Covid imposte nel suo Paese le hanno impedito l'ingresso. A quel punto lei e il suo compagno si sono trasferiti in Belgio ma non avendo un permesso di soggiorno non è potuta restare.

L'unico altro Paese per il quale la coppia aveva il visto era l'Afghanistan e così Charlotte ha deciso di rivolgersi ai suoi contatti tra alti funzionari talebani. «Siamo felici per te, puoi stare qui, non avrai nessun problema», le hanno detto aggiungendo di dire di essere sposata ma qualora si venisse a sapere che non lo è di «chiamarli». «Andrà tutto bene», l'hanno rassicurata.

Bellis, che dovrebbe partorire una bambina a maggio, non è ancora riuscita a tornare in Nuova Zelanda nonostante i suoi appelli. In ogni caso, ha detto che raccontare la sua storia ha velocizzato la procedura per l'ingresso.

Il ministro neozelandese per l'emergenza Covid Chris Hipkins ha chiesto verifiche sul suo caso.

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